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Commemorazione Defunti

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Commemorazione dei defunti

In questa liturgia commemoriamo i nostri fratelli defunti, non con il dolore perché li pensiamo perduti per sempre, ma li ricordiamo con la speranza perché li vediamo ancora viventi in Cristo, perché sono stati destinati alla risurrezione gloriosa con Gesù. Oggi ricordiamo la morte umana, illuminati dalla luce della Pasqua di Cristo, illuminati dalla sua morte e dalla sua risurrezione, perché la morte e la risurrezione di Cristo sono il fondamento della nostra speranza.
Il brano del Vangelo di questa liturgia eucaristica è lo stesso che abbiamo letto ieri, solennità di Tutti i Santi, ed è il brano delle Beatitudini. Questo brano non è un elenco di precetti, ma è la bella notizia che Dio regala la vera vita a chi nella sua vita umana produce amore: se noi cerchiamo e ci facciamo carico della felicità degli altri, il nostro Padre celeste si fa carico della felicità di ciascuno di noi, e ci ama profondamente.
La prima beatitudine dice "Beati i poveri": Gesù non dice che è bella la situazione della povertà, ma dice che sono beate tutte quelle persone che sono condannate alla sofferenza a causa della ingiustizia del mondo e a causa della ingiustizia dei nostri fratelli. Magari noi ci saremmo aspettati che Gesù dicesse: beati voi perché ci sarà un capovolgimento, perché diventerete ricchi. Invece non dice questo. Non dice che ci sarà un capovolgimento e che diventeremo ricchi, ma ci dice "Beati voi poveri, perché vostro è il Regno dei cieli", e il Regno dei cieli è già nostro adesso, non nell'altro mondo. Ora! Siamo Beati perché in noi c'è più Dio, e quindi c'è più speranza. Nella nostra terra, chi è il vero custode della speranza della storia? Forse gli uomini più ricchi e di successo? No! Senz'altro portano più speranza le persone che cercano la giustizia per sé e per gli altri.
Chi regala veri sogni al cuore? Chi è più armato, più forte e scaltro degli altri? Questi sogni del cuore, li realizzano i politici con le loro proposte (talvolta assurde)? No! Forse regala veri sogni colui che cerca la pace, che non è violento, che ha gli occhi limpidi e il cuore bambino e senza inganno!
Nella seconda beatitudine dice "Beati quelli che sono nel pianto" e non ci vuole dire "felici quando state male", ma ci vuole dire "voi che piangete, coraggio, andate avanti, perché Dio cammina con voi, Dio sta dalla vostra parte". Dio ha un debole per i deboli, per gli ultimi, per ciascuno di noi, proprio perché soffriamo e piangiamo per tante situazioni tristi che ci circondano. Dio ha un debole per noi!
Ancora Gesù dice "Beati i misericordiosi". I misericordiosi sono gli unici che nel futuro troveranno quello che hanno già: la misericordia, e la misericordia è un bagaglio che tutti quanti noi dobbiamo portare appresso nel nostro esodo della vita umana, orientati verso il viaggio eterno. Cerchiamo di essere sempre misericordiosi.
Non sono proclamati beati i migliori tra noi, non i più forti, i più intelligenti, i più osservanti. No! Ci siamo dentro tutti noi: i poveri, gli incompresi, i sognatori, gli illusi, quelli dagli occhi puri che non contano niente agli occhi impuri e avidi del mondo, ma siamo beati noi, se nella nostra vita abbiamo cercato di donare agli altri il sapore del cielo, con una vita di amore e di misericordia. Saremo Beati anche noi.
Oggi affidiamo i nostri defunti alla misericordia di Gesù, ma il ricordo dei nostri morti deve essere un ammonimento che ci ricorda che la vita passa in fretta e che quello che resta sono le opere buone che abbiamo compiuto. Alla fine c'è il giudizio di Dio che ci farà Beati per le nostre opere buone, insieme ai nostri cari defunti.

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