Epifania del Signore - Sito di don Antonello

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Epifania del Signore

Liturgia della Parola > Tempo di Natale
Epifania del Signore

Oggi stiamo celebrando la solennità della Epifania, della “manifestazione” del Signore, che è la Luce che splende e illumina la notte delle tenebre. Per i cristiani d’Oriente la festa della Epifania è la festa del Natale, quando Gesù, Uomo-Dio entra nella storia dell’uomo, nella nostra storia.
Matteo, nel vangelo, ci mostra tutto il racconto del viaggio che hanno compiuto i Magi per poter incontrare il Signore, ma non è questo che ci deve interessare, ma ci deve interessare principalmente il senso di quello che è avvenuto, e non il numero di quanti fossero i magi o di quale fosse il colore della loro pelle.
La gente di Gerusalemme conosceva le profezie, sapeva che doveva venire il Messia, ma non lo hanno saputo riconoscere; anche i capi religiosi e politici, come Erode, non lo accolgono, lo rifiutano e, anzi, cercano di ucciderlo. Invece qualcun altro lo cerca, lo trova e lo accoglie, e non sono gli ebrei, ma sono quelle persone che erano considerate lontane: sono i Magi, stranieri, che seguono altre religioni.
I Magi erano persone sagge che provenivano dall’Oriente, dal luogo dove sorge il sole. Erano dei sapienti che studiavano gli astri per scoprire il futuro, e questo loro modo di fare era in contrasto con il Libro del Levitico che vietava di praticare la divinazione e le arti magiche; ma loro erano dei pagani, avevano altre divinità, e anticamente, i Magi, erano considerate come figure negative che, però, si sono riabilitate incontrandosi con il Signore. Anche oggi nel nostro mondo, purtroppo, abbiamo fiducia in tanti maghi che scrutano i pianeti e con gli oroscopi ci annunciano quello che sarà il nostro futuro. Il nostro futuro lo stabiliamo noi con il nostro modo di vivere, e non lo decidono i pianeti, al nostro posto.
Scrutando il cielo i Magi vedono una Stella, e comprendono che nel mondo sta per arrivare la salvezza, e si mettono alla ricerca del Salvatore, che incontrano dopo essersi allontanati da Erode.
Non sappiamo quanti fossero i Magi, ma nel presepe ne mettiamo sempre tre, perché la tradizione ci parla di tre Magi, in riferimento ai doni presentati, che erano oro, incenso e mirra, tre, e anche il colore della pelle è diverso perché, secondo la tradizione, rappresentano i tre continenti che erano conosciuti, e sono stati attribuiti anche i nomi: Melchiorre (il re della luce), che è un nome Etiopico, africano, Baldassarre che è un nome semitico-babilonese, Asia, e Gaspare che è un nome indo-europeo, persiano.
Quindi i magi rappresentano tutta l’umanità che si mette in cammino per andare incontro a Gesù: questi Magi rappresentano anche tutti noi che siamo chiamati a incontrarci con il Salvatore. Mettiamoci a cercare il Signore, perché ci riempia della sua Luce e ci spinga a portarlo agli altri con la nostra vita di unione a Dio e con una vita di amore e di donazione a tutti gli altri, abbandonando le nostre certezze e le nostre sicurezze.
“Abbiamo visto la sua stella in oriente e siamo venuti per adorarlo”. Di “Stelle” che ci possono condurre al Signore, nella nostra vita ne incontriamo tante: seguiamole, come hanno fatto i Magi, e saremo pieni anche noi della Luce che ci dona la presenza di Cristo.

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