2 martedì Quaresima - S. Giuseppe - Sito di don Antonello

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2 martedì Quaresima - S. Giuseppe

Liturgia della Parola > Quaresima > Quaresima 2 settimana
2 martedì Quaresima
San Giuseppe

Questa solennità di San Giuseppe, che oggi stiamo celebrando, in un certo senso interrompe il nostro cammino quaresimale che stiamo facendo contemplando le ultime vicende di Gesù, ma questa solennità deve intensificare il nostro cammino di fede, perché Giuseppe, padre di Gesù, è un gigante per la sua fede.
Giuseppe è un uomo semplice e di poche parole (infatti nei Vangeli non troviamo mai un suo discorso o una sua parola), e ha voluto piegare la sua vita ai progetti di Dio: e non si è mai lamentato e non è fuggito davanti alle richieste di Dio Padre.
Voleva una moglie, e si è trovato a vivere con una santa, Maria Santissima; voleva dei figli, ed è diventato il padre del figlio di Dio, padre di Gesù; voleva una vita semplice, e si è trovato in casa la stessa presenza dell'Altissimo.
Giuseppe è uomo di fede, e capisce quando è Dio che gli parla, ed è sempre pronto a fare la sua volontà.  Crede che la concezione “strana” che Maria sta avendo sia straordinaria, e sa benissimo che non può accusarla, perché non ha mai dubitato della fedeltà, della integrità e della sincerità della sua sposa. Fidandosi delle parole di Dio, non dubita, non si scandalizza, non si allarma, ma crede che quello che sta succedendo a Maria sia opera dello Spirito Santo.
Ma Giuseppe è come noi, ha un po’ di timore davanti alla volontà di Dio, perché si sente inadatto, impreparato, e non si sente all’altezza di essere il padre del Figlio di Dio: il suo timore, non è perché ha sfiducia nei confronti di Maria, o perché non crede nell’intervento di Dio, ma Giuseppe ha timore di intralciare il piano e il progetto di Dio. Il turbamento di Maria, all’annuncio dell’Angelo, e il turbamento di Giuseppe, non è un dubbio di fede nella potenza di Dio, ma è un timore personale di non essere all’altezza di un compito così grande, perché anche Giuseppe si sente piccolo, semplice e fragile. Tutti noi siamo chiamati ad avere fede nel Signore, e avendo fede, come ci dice Paolo, diventiamo eredi di Dio e partecipiamo alla nuova vita.
Quindi, celebrare San Giuseppe, non ci stacca dal cammino della Quaresima, ma ci deve spingere sempre più a crescere nella nostra fede accogliendo Dio e accogliendo la sua volontà, anche nei momenti tristi e dolorosi, quando non riusciamo a darci una spiegazione, e nel nostro cuore c’è sempre un “perché”: “Perché sta succedendo questo nella mia vita? Per quale motivo è capitato?”.
Però, tutto è segno dell’Amore di Dio, anche se, umanamente, non riusciamo a capirlo. Siamo invitati ad avere sempre fede nel Signore.

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