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2 mercoledì Avvento

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2 mercoledì Avvento

Oggi Gesù ci rivolge l’invito ad andare da lui, e ci dice “Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro”. Questo lo ha detto 2000 anni fa alla gente di Israele che lo ascoltava, ma Gesù c’è, è presente anche oggi e continua ad agire nella storia di ciascuno di noi, e per questo ci invita ad andare da Lui.
Questo invito ad andare da lui è rivolto alle persone stanche e agli oppressi, e tutti noi siamo stanchi e oppressi. La celebrazione dell’Avvento è proprio per gli uomini e le donne che sono consapevoli e coscienti dei loro limiti, delle loro fatiche, dei pesi a volte insopportabili che la vita mette addosso anche a noi; il tempo di Avvento è per tutti noi che siamo stanchi per le grandi preoccupazioni che dobbiamo affrontare; questo tempo è per noi che non abbiamo più energia e forza per essere fedeli ai nostri impegni. Siamo stanchi e privi di forza nel trattare gli altri con amore, e non sappiamo accettare la loro situazione. Siamo oppressi e stanchi di vivere quando sperimentiamo la solitudine anche da parte dei figli, che si sono dimenticati di noi. “Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro”.
Il Signore non è indifferente, non è lontano dai nostri problemi, e per questo Egli ci invita ad avvicinarci a lui, ad andare da lui per ristorarci, per trovare riposo. Uniti al Signore, troveremo riposo tra le sue braccia, e ritroveremo la forza e le energie per affrontare la vita con i suoi problemi e con le sue difficoltà, e troveremo la forza per seguire il Signore.
“Prendete il mio giogo …  e imparate da me che sono mite e umile di cuore… Il mio giogo è dolce e il mio peso leggero”. La nostra vita cambia perché c'è lui con la sua bontà, con il suo amore, con il suo cuore mite. Il suo giogo è dolce e il suo peso leggero: la croce non la portiamo più da soli, ma con lui. Per questo è dolce e leggera. Non siamo soli nella nostra sofferenza.

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