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Tutti i Santi

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Solennità di Tutti i Santi

Come facciamo ogni anno, anche oggi, primo novembre, stiamo celebrando questa solennità di Tutti i Santi, e, magari, stiamo pensando di meditare solo sulla realtà che hanno raggiunto i Santi che veneriamo, come S. Francesco, Santa Rita, Sant’Antonio o altri Santi dei quali siamo devoti. Quando queste persone dalla Chiesa sono state dichiarate Sante, si è parlato della eroicità delle loro virtù, e questo ci porta a considerare la santità come la perfezione che hanno ottenuto, e consideriamo che la santità la possano raggiungere solo un piccolo gruppo di persone. No! La santità non è solo per un gruppo ristretto di persone, ma la santità è offerta a tutti i battezzati: tutti noi siamo chiamati ad essere Santi. Infatti, nel Nuovo Testamento, la parola “santi” è riferita per tutti i battezzati. Con il battesimo siamo diventati “santi”, siamo diventati immagine di Dio. Per continuare a essere santi non basta il battesimo, non sono sufficienti le nostre preghiere, ma dobbiamo cercare nella nostra vita di essere sempre “immagine di Dio”, con il nostro amore verso Lui e verso i nostri fratelli.
Giovanni, nella sua prima lettera (seconda lettura), ci ricorda che siamo realmente figli di Dio, e siamo suoi figli perché ci ama come un Padre. Dal suo amore siamo santificati e purificati, e questo, nella nostra vita cristiana, è speranza per il nostro futuro; infatti, ci dice Giovanni “Carissimi, noi fin d'ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è”. Il nostro incontro finale con il Signore ci porta a una nuova vita, ci porta a essere pienamente “santi”, in unione totale con Dio.
Sempre Giovanni, nell’Apocalisse, nella sua visione ci mostra l’immagine che centoquarantaquattromila “segnati con il sigillo”, cioè santi o salvati, seguono il Signore: 144.000 è una cifra che molte sette o falsi cristiani hanno preso alla lettera, solo 144.000 salvati, non tutte le persone, ma subito dopo Giovanni vede “una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare”. La cifra di 144.000 è solo simbolica, perché nessuno può contare il numero degli eletti. Questa conoscenza appartiene solo a Dio: il loro numero è così grande che nessuno riesce a contarlo. In questo “numero immenso” non ci sono solo S. Francesco, santa Rita o gli altri santi dei quali siamo devoti, ma in questa moltitudine immensa ci siamo anche noi, se ci lasciamo purificare dal Sangue di Cristo, se siamo anche noi “segnati dal sigillo”, dalla presenza di Dio in noi .
Essere sempre immagine di Dio, per noi non è facile. La strada ce la indica Gesù nel brano del Vangelo, quando per ben nove volte usa la parola “beati”. Siamo “beati”, santi, se viviamo le Beatitudini: e vivere le Beatitudini vuol dire che dobbiamo dedicarci a Dio, vuol dire che desideriamo compiere sempre la sua volontà: Vivendo in questo modo saremo sempre nella vera gioia, anche in mezzo alle difficoltà della vita. Non fondiamo la nostra vita sul possesso o sulle sicurezze umane, ma, cerchiamo di accogliere la consolazione che Dio ci dona, anche in mezzo alle sofferenze. Cerchiamo di essere miti con gli altri, misericordiosi con chi ne ha bisogno, sempre pronti a perdonare chi ci ha offeso, cercando la pace anche in famiglia: così avremo la pace di Dio nel nostro cuore.
Se percorriamo la strada delle Beatitudini, nel nostro cuore cresce la fede e sperimenteremo la vera gioia del Vangelo, perché saremo immagine di Dio, che è Amore e Misericordia. Saremo “Beati”, perché avremo la vera gioia della presenza di Dio.
“Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro”.

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