16 domenica Ordinario - Sito di don Antonello

Vai ai contenuti

16 domenica Ordinario

Liturgia della Parola > Tempo Ordinario


16 domenica Ordinario

Domenica scorsa abbiamo iniziato la lettura del cap. 13 di Matteo che ci parla del Regno di Dio, e la prima parabola che ci è stata presentata è stata quella del seminatore, che semina la Parola di Dio nel nostro cuore, e oggi ci viene presentata la parabola del grano e della zizzania che crescono insieme nello stesso campo. Il campo dii cui ci parla il Vangelo è il Regno di Dio nel quale crescono insieme il grano e la zizzania, cioè il bene e il male. Gesù paragona il Regno dei Cieli anche al piccolo granello di senape e al poco lievito che fermenta la farina.
Ci troviamo in una società nella quale domina il male: tanti assassinii, atti di terrorismo e di sfruttamento degli altri, e noi siamo subito portati a criticare e a giudicare queste tristi realtà, perché per istinto rifiutiamo il male e rifiutiamo le persone che compiono queste realtà. Tante volte abbiamo desiderato che queste persone fossero sconfitte subito, definitivamente. E invece il male continua a essere presente.
Chi sa quante volte anche noi ci siamo lamentati con Dio perché non interviene a sanare queste situazioni: Se Dio è buono perché esiste il male? Perché il regno di Dio non ha la forza di cambiare le cose? Da dove viene la zizzania? Perché Dio non interviene a distruggere certe persone? Queste domande ce le siamo poste anche noi tante volte. Anche i servi del padrone restano turbati e vogliono sradicare la zizzania, ma la risposta è che non possiamo illuderci di sradicare il male con la violenza: siamo esortati ad avere la pazienza che ha Dio. Il Regno di Dio cresce all’interno della nostra storia, anche in mezzo alle contraddizioni che incontriamo.
Dio è diverso da noi uomini, e il brano della Sapienza ci dice che Dio non è un giudice ingiusto, ma che è indulgente con tutti, che è misericordioso, a differenza nostra. Dio ci giudica con mitezza e con molta indulgenza, e ci insegna che noi dobbiamo amare tutti gli uomini, anche coloro che, secondo noi, stanno sbagliando. Infatti, Dio concede la massima libertà agli uomini, e continua ad amare tutti, anche quando sbagliamo. La persona umana può sempre cambiare, può convertirsi e cambiare vita, Possiamo essere sempre “grano” anche quando ci troviamo in mezzo alla “zizzania”, in mezzo al male. Possiamo essere sempre “grano” buono, possiamo essere sempre lievito, anche in mezzo alle difficoltà, anche se la zizzania è presente non solo negli altri, ma anche nel nostro cuore. Possiamo sempre ritrovare un futuro nel quale viviamo nella pace e nell’Amore, in unione con Dio, anche quando ci troviamo in una società nella quale domina il male.
Questa è la realtà che ci ha promesso il Signore e che si realizzerà pienamente ala fine dei tempi, quando “i giusti risplenderanno come il sole nel regno del Padre loro”, come ci ha promesso Gesù alla conclusione di questa parabola.
Come riusciamo a restare fedeli alla Parola di Dio, anche in mezzo alle difficoltà nelle quali ci troviamo? Paolo ci ricorda che, anche se siamo deboli, lo Spirito Santo ci viene in aiuto e intercede per noi che siamo “santi”, e siamo “Santi” se siamo pieni di Dio.

Torna ai contenuti