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1 domenica Quaresima

Liturgia della Parola > Tempo di Quaresima


1 domenica Tempo Quaresima

Mercoledì scorso, con l’imposizione delle Ceneri sul nostro capo, è iniziato il Tempo di Quaresima, tempo nel quale siamo invitati, con più frequenza, a convertirci, a ritornare al Signore, in modo che, quando celebreremo la Pasqua, Resurrezione di Gesù, possiamo celebrare una vita nuova anche per ciascuno di noi: dobbiamo essere anche noi dei “risorti” nel nostro cuore, delle persone nuove. Questo è molto difficile raggiungerlo, perché viviamo in un mondo, in una società che ci propone tante tentazioni che ci distraggono e ci allontanano da Dio. È la stessa esperienza che ha vissuto Gesù.
Gesù, al momento del suo “Battesimo”, da Dio suo Padre è stato riconosciuto come il “Figlio amato”, ma, anche se era il Figlio di Dio, questo non lo ha sottratto alle tentazioni del male, e il Vangelo odierno ci dice che “Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per 40 giorni, tentato dal diavolo”: Gesù, in quanto è anche uomo, vive le nostre stesse tentazioni, e le supera.
Gesù va ne deserto condotto dallo Spirito Santo, e non ci va per sbaglio o per fare una penitenza in senso negativo. Questi 40 giorni nel deserto ci fanno pensare all’esperienza del popolo di Israele, che dopo la schiavitù dell’Egitto, passa 40 anni nel deserto, ritrovando la sua libertà e sperimentando che è il Signore che lo guida. Questa del popolo non è stata una esperienza facile e molte volte ha avuto nostalgia dell’Egitto, dove erano schiavi ma erano tranquilli e avevano la sicurezza di poter mangiare le cipolle.
Anche Gesù nel deserto sente Dio vicino, ma avverte che anche Satana è vicino, e tenta di sedurlo per portarlo a una vita mondana. Le tentazioni che Gesù deve affrontare nel deserto sono tre, che possono riassumere le tentazioni che anche noi dobbiamo affrontare nella nostra vita e nella nostra società. Nel deserto, dopo quaranta giorni di digiuno Gesù "ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: Se tu sei Figlio di Dio, di' a questa pietra che diventi pane". È la tentazione che colpisce anche noi, cioè di pensare alle attrattive immediate, di cercare solo ciò che ci piace, senza pensare se è giusto o se è sbagliato, se è utile o se è dannoso: mi piace, lo desidero, e lo faccio, lo prendo! E Gesù risponde "Non di solo pane vivrà l'uomo", frase del Deuteronomio, che mostra che la guida delle sue scelte è la Parola di Dio. La realtà più importante da avere è Dio.
Nel mondo di oggi notiamo che le persone spesso sono alla ricerca del potere, e, nella seconda tentazione, "Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra e gli disse: Se ti prostrerai in adorazione davanti a me, tutto sarà tuo". Gesù ci mostra che anche questa tentazione si può superare vivendo la Parola di Dio: "il Signore Dio tuo adorerai, a lui solo renderai culto" e non alle realtà umane. Quello che è importante non è il dominio e il possesso degli altri.
Gesù vince le tentazioni perché si lascia guidare dalla Parola di Dio, e, allora, anche il diavolo, nella terza tentazione, quando lo porta sulla parte più alta del Tempio, per tentarlo usa anche lui una frase della Sacra Scrittura, e dice: "gettati giù di qui; …  Dio ai suoi angeli darà ordine a tuo riguardo affinché essi ti custodiscano". È una lettura di comodo della Parola di Dio. È un tentare Dio, è sfidare Dio quasi per assoggettarlo. E tante volte anche noi usiamo e interpretiamo la Parola di Dio per giustificare tante nostre scelte.
Gesù va nel deserto, lontano dalle realtà umane, in mezzo alle tentazioni, per scegliere quale Messia doveva essere: se essere un Messia umano, o un Messia che viveva la Parola di Dio, e ha scelto Dio. In questa Quaresima, anche se siamo in famiglia, dentro la società, in mezzo a persone care, viviamo anche noi nel “deserto”, lontani dai condizionamenti delle realtà umane, per riempirci e vivere sempre più guidati dalla Parola di Dio. Cerchiamo di incontrare Dio anche nel deserto dei rapporti umani che ci presenta oggi la nostra società.

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