14 domenica Ordinario - Sito di don Antonello

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14 domenica Ordinario

Liturgia della Parola > Tempo Ordinario
14 domenica Ordinario

Succede spesso che noi uomini abbiamo una fede che diventa superficiale e che non trasforma il nostro cuore: questo è quello che accadeva nel tempo dei profeti, nel tempo di Gesù, e, ora, anche all’interno della Chiesa.
La prima lettura ci mostra che Dio si rivolge al profeta Ezechiele e lo invia, dicendogli: “Quelli ai quali ti mando sono figli testardi e dal cuore indurito”. Anche al tempo di Gesù la situazione non era diversa: inizialmente le folle sono entusiaste per la sua predicazione, ma, con il passare del tempo, la sua predicazione viene rifiutata e Gesù incontra anche l’ostilità delle persone. È molto difficile essere sempre aperti e pronti ad accogliere la Parola di Dio. Anche noi siamo come i “figli testardi e dal cuore indurito”, e apparteniamo anche alla folla che non ascolta e non vive la Parola del Signore.
La Parola del Signore la sentiamo spesso, forse anche quotidianamente; la conosciamo già, e non ci offre niente di nuovo. Siamo abituati a sentire questa Parola e non pensiamo che sia necessario anche viverla nella nostra vita. Gesù ci mostra i suoi gesti, ci dà le indicazioni, e noi, ogni giorno, dovremmo essere come quelle persone che ascoltano per la prima volta la sua Parola e la mettono in pratica: dobbiamo comportarci come  dei fanciulli che hanno fiducia e non domandano spiegazioni;  dobbiamo essere come delle persone ignoranti che non hanno obiezioni da fare e  come degli innamorati di Dio che vogliono esaudire anche il più piccolo desiderio di colui che amiamo e che ci ama.
Purtroppo, il profeta, colui che annuncia la Parola di Dio, è una persona scomoda perché mette in discussione tante situazioni che, forse, anche chi ci governa o che hanno diverse mentalità dalla nostra, finisce che le rendono giuste e legittime, anche se sono contrarie alle nostre convinzioni cristiane.
Ci dice Marco che Gesù si meravigliava della loro incredulità e non poté operare nessun prodigio in mezzo a loro: se manca la fede, se manca il coraggio e la forza di affidarci alla Parola del Signore, allora la potenza di Dio si spegne, anche se Lui è Amore e Misericordia. Se manca il nostro rapporto profondo con Dio, non possiamo realizzare un mondo più umano che tutti noi desideriamo. La Parola di Dio deve essere alla base di tutte le nostre scelte; dobbiamo lasciarci guidare dalla Parola di Dio.
Anche per noi è difficile vivere la Parola, specialmente quando ci troviamo in mezzo a tanti problemi e a tante situazioni difficili, come il lavoro, la mancanza di salute, difficoltà economiche, e la nostra fede inizia a vacillare e a crollare. Maggiormente in questi momenti di difficoltà dobbiamo intensificare il nostro rapporto con Dio, anzi, tutta la nostra vita dovrebbe essere un continuo “stare con il Signore”, come ha fatto Paolo, che ha continuato ad avere fiducia in Dio, nonostante nella sua vita fosse presente “una spina” che lo opprimeva: non sappiamo quale fosse. Forse una persona o una situazione che lo condizionava, ma ha continuato con la sua fiducia in Dio. E nella nostra vita, di spine ce ne sono tante.
Al Salmo Responsoriale abbiamo ripetuto varie volte “I nostri occhi sono rivolti al Signore”: cerchiamo di avere sempre il desiderio di Dio. Non desideriamolo solo quando lo pensiamo, ma cerchiamo di volerlo sempre presente nella nostra vita. Questa, per noi, sarebbe la più grande Beatitudine: Beati voi, ci dirà il Signore! Cerchiamo di essere anche noi dei profeti che annunciano  la Parola di Dio, anche con la propria vita.

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