N Epifania - Sito di don Antonello

Sito di don Antonello
Vai ai contenuti

N Epifania

Liturgia della Parola > Natale
6 gennaio Epifania

          La festa della Epifania, che è la manifestazione di Gesù come Salvatore di tutti gli uomini a qualunque popolo appartengano, si riferisce all’esperienza dei Magi, appartenenti a popoli orientali, i quali seguono una luce che hanno visto spuntare in Oriente, e in questa loro ricerca trovano la vera Luce e si incontrano con il Figlio di Dio. I Magi seguono fedelmente quella luce che li pervade interiormente, e giungono nella regione di Giuda, dove incontrano il Signore, al quale offrono i loro doni: l'oro, riconoscendo in lui il Re al quale si offre l'oro, l'incenso, vedendolo come Dio, perché l'incenso si brucia in onore alla divinità, e la mirra perché riconoscono in lui l'uomo, e la mirra veniva messa sulle persone defunte.    
          Questa festa della Epifania deve coinvolgerci personalmente, perché le letture odierne parlano di noi. Il brano di Isaia, rivolto al popolo eletto, parla di popoli pagani che arrivano alla fede nell'unico vero Dio: "i tuoi figli vengono da lontano, …, uno stuolo di cammelli ti invaderà …, tutti verranno da Saba, portando oro e incenso e proclamando le glorie del Signore": tutti i popoli sono chiamati ad accogliere la Luce che brilla a Gerusalemme, Gesù, e questo popolo che cerca il Signore siamo noi.
          In questo episodio di Matteo è descritta la storia della Chiesa: ci sono i Magi che arrivano da lontano affrontando molte difficoltà per adorare il nato re dei Giudei, c'è il re Erode, che vuol sapere, ma per paura che questo Bambino gli prenda il trono, vuole conoscere questa realtà solo per uccidere il nuovo Re dei Giudei, e ci sono gli scribi, che dalle Sacre Scritture sanno che deve venire il Re dei Giudei, ma non credono. Questa è la situazione della Chiesa, nuovo popolo del Signore, è la situazione che la Chiesa vive e vivrà fino alla fine dei tempi: cercare il Signore, ostacolarlo o restare indifferenti. E' questa la situazione di ciascuno di noi e di tutta la Chiesa.
          Chi cerca la verità, come i Magi, a qualunque popolo o cultura appartenga, trova la Verità, Cristo: anche noi, se ci mettiamo in cammino come i Magi, troveremo Cristo che è nostra Luce. Gli scribi sono indifferenti riguardo alla venuta del Messia, e il re Erode è sospettoso: a incontrare Gesù arrivano i lontani, i Magi, quelli che appartengono a popoli pagani, mentre i vicini non si accorgono che è nato il Salvatore: a quelli che vengono da lontano, spinti dal desiderio della ricerca, è data la felicità di incontrarlo e di adorarlo (Magi), mentre i vicini non sono toccati dall'avvenimento e cercano di soffocarlo (sommi sacerdoti - scribi - Erode), e non incontrano il Signore.
          Tutta la nostra vita è un camminare, seguendo le varie luci che incontriamo: alcune luci, la preghiera, il Vangelo, l'esempio di varie persone, ci portano alla scoperta della vera Luce che è Cristo, e altre luci che seguiamo, come l'arrivismo, la ricerca del successo e altri valori che oggi la società ci presenta come fondamentali, invece ci portano alla distruzione della nostra vita.
          Anche noi possiamo vedere la stella nella dottrina e nei sacramenti della Chiesa, nei segni dei tempi, nelle parole sagge e nei buoni consigli, e dobbiamo presentare Cristo-Luce ai miliardi di persone che non lo conoscono ancora, e possiamo farlo attraverso la nostra preghiera, con la nostra testimonianza e con il nostro esempio, perché tutti cerchino il Signore.
Torna ai contenuti