3 A Sabato 23
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23 dicembre
La liturgia ci sta avvicinando sempre più a celebrare il Natale del Signore. Malachia ci parla del messaggero di Dio che ha il compito di preparare il popolo per la sua venuta tra noi, che si realizzerà in Gesù, che è come il fuoco del fonditore, come la lisciva dei lavandai, che sono realtà che servono per purificare: ecco chi è quel Bambino Gesù che noi veneriamo e che ci fa tanta tenerezza. È colui che ci deve purificare. Celebrare veramente il Natale, vuol dire farci purificare nel nostro cuore, e allora la festa del Natale sarà veramente "Dio che fa grazia", perché libereremo il nostro cuore dal peccato, dalle miserie umane che continuamente sperimentiamo nella nostra vita.
Oggi il brano evangelico ci presenta la nascita di Giovanni il Battista, colui che ha sei mesi più di Gesù. Con semplicità Luca ci annuncia che Elisabetta, al compimento del tempo, diede alla luce un figlio, Giovanni, e questo avvenimento viene descritto come un atto di misericordia del Signore nei confronti di Elisabetta: "Il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia".
Il nome per il bambino lo ha indicato l'angelo, ed è Giovanni, che significa "il Signore usa misericordia". Il nome, carico di promesse, è il segno anche del riconoscimento dell'opera di Dio e della sua iniziativa. Ora finalmente Zaccaria può parlare e lodare Dio. La sua lingua resa muta ora può ricominciare a parlare. E la prima cosa che Zaccaria può fare è quella di benedire il Signore che ha manifestato la sua misericordia, prima di tutto in Elisabetta, rendendola feconda, e poi nel frutto che è nato da lei, Giovanni, che è colui che avrà il compito di ricordare a tutto Israele che la misericordia di Dio non è finita, e che prepara un popolo che sia ben disposto ad accogliere il Messia. La sua nascita è preludio dell'arrivo di Gesù. Se il nome Giovanni significa "Dio usa misericordia", allora Giovanni ha la missione di preparare il popolo a incontrare colui che è la misericordia, Gesù: "Dio salva".
La misericordia si realizza proprio nell'incontro con il popolo peccatore che riconosce il suo peccato e si apre all'amore sorprendente di Dio, che ha il volto di un Bambino. Contemplare la nascita del Battista è avere la certezza che l'arrivo del Messia è imminente.
In quest'ultimo giorno che ci separa dalla celebrazione del Natale, viviamo con impegno, lasciando entrare la grazia di Dio dentro di noi.