LPO Santissimo Corpo e Sangue
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Corpo e Sangue di Cristo
Il popolo d'Israele, peccatore, riceve attraverso Mosè, come ci dice la prima lettura, riceve la Parola di Dio, alla quale si sottomette: “Tutti i comandamenti che il Signore ha dato, noi li eseguiremo”. E’ la prima alleanza che Dio stabilisce con l’uomo. E il rapporto di comunione tra Dio e il popolo viene realizzato attraverso il sangue di animali che vengono sacrificati sull’altare. Attraverso il sangue di animali viene suggellata l’alleanza definitiva tra Dio e l’uomo. E’ la prima Alleanza.
E anche la seconda alleanza stabilita tra Dio e l’uomo, viene suggellata attraverso il sangue, non di animali, ma attraverso il Sangue di Gesù. Dio non pensa più di governare l'uomo attraverso un codice di leggi esterne, ma pensa di trasformare l'uomo donandogli la sua stessa vita.
Spesso noi, quando pensiamo all’Ultima Cena abbiamo il ricordo triste della Passione e morte di Gesù, perché è la sua ultima cena con gli apostoli, ma Gesù in questa Cena, trasforma la sua morte, che è annunciata, la trasforma in una festa, in una celebrazione della vita. Questa Cena che Gesù celebra prefigura già la resurrezione, cioè ci mostra quello che è il modo di agire di Dio: dentro la sofferenza e la morte, Dio suscita la vita. In questa Cena Gesù ci indica la sua morte, ma soprattutto ci mostra la sua infinita passione per la vita: questo è il mio corpo, questo è il mio sangue prendete; e intende dire: vivetene, nutritevi!
E questo è un miracolo! Dio entra in me, il mio cuore assorbe Dio, Dio assorbe il mio cuore, e diventiamo una cosa sola con Dio. Quando ci accostiamo con fede al Corpo e Sangue di Gesù, veniamo trasformati in quello che riceviamo. Ma veniamo trasformati in Gesù amore, solo se abbiamo fede.
Quando Gesù ci dà il suo corpo, ci consegna tutta la sua storia: ci consegna la mangiatoia dove è nato, ci consegna le strade che ha percorso, ci consegna i volti e i dolori delle persone che ha incontrato, ci consegna la sua Croce, ci dona il sepolcro vuoto e la nuova vita. Gesù vuole che in ciascuno di noi scorra tutto il calore della sua vita, vivendo la nostra esistenza umana come l’ha vissuta lui. Dobbiamo donare noi stessi a Dio e agli altri, come ha fatto Cristo.
Al momento della Consacrazione il Sacerdote pronuncerà queste stesse parole che Gesù ha pronunciato nell'ultima Cena anticipando il suo sacrificio sulla Croce, “questo è il mio corpo, …, questo è il mio sangue”, e il sacerdote, con queste parole, renderà ancora una volta presente, qui, sul tavolo, sull'altare, renderà presente Gesù con il suo Corpo e il suo Sangue, per essere nutrimento, per essere pace, per essere forza per tutti quanti noi.
Quando tra pochi istanti riceveremo l’Eucaristia, quell’ostia consacrata è il corpo di Gesù: ogni volta che la prendo, la mia vita deve riempirsi della vita divina, devo crescere nella vita di comunione con tutti.
Oggi è la festa della Comunione con Dio, con gli altri, della comunione con tutte le creature, comunione con tutto ciò che vive. Dobbiamo avere un rapporto con tutto ciò che vive, non per prendere e posseder, ma sempre illuminati dal più generoso dei verbi, che è donare, a immagine di Gesù. Anche noi dobbiamo essere un dono.