LPO 2 domenica
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2 domenica
Il tema centrale della Liturgia di questa domenica è quello della vocazione. Nella 1.a lettura c'è il racconto della vocazione di Samuele, personaggio di grande importanza nella storia di Israele, perché ha guidato il popolo dall'essere tribù a diventare una monarchia con il re Saul. La nascita d Samuele è un dono di Dio, perché è nato da una madre che era sterile e che, quindi, non poteva avere figli.
Samuele, sentendo di essere chiamato, per 3 volte si reca dal sacerdote Eli, dichiarandosi di essere disponibile alla sua chiamata. Quanta fatica troviamo anche noi nel riconoscere la voce di Dio che ci chiama! Siamo convinti che sia Dio, e invece sono altre realtà e altri ideali che seguiamo. Non era Eli che chiamava Samuele, ma era Dio che lo chiamava, e Dio insiste, continua a chiamarlo, e Samuele con la sua disponibilità, rispondendo "eccomi", diventa un grande Profeta.
Anche il Vangelo è un racconto di vocazioni: la vocazione di Andrea e la vocazione di Giovanni, l'evangelista, che precedono quella di Pietro. Due discepoli, Andrea e Giovanni, lasciano il vecchio maestro che stanno seguendo, Giovanni il Battista, e si mettono in cammino dietro a un giovane rabbi che non conoscono, di cui ignorano tutto: conoscono solo la definizione che ha dato di Lui Giovanni il Battista, quando lo vede passare, e che dice: "ecco, l'agnello di Dio!". Gesù è l'agnello dei sacrifici, che è nato per essere immolato sull'altare.
In tutte le religioni il sacrificio consiste nell'offrire qualcosa di nostro per ottenere in cambio il favore divino. Con Gesù questo modo di fare è capovolto: Dio non chiede più che gli siano offerti agnelli in sacrificio, ma è Lui che si fa agnello, e sacrifica se stesso per noi; non spezza nessuno, spezza se stesso; non versa il sangue di nessuno, versa il proprio sangue; non prende nulla, ma dona tutto se stesso.
Gesù, vedendo queste due persone che lo seguono, si voltò e disse loro: che cosa cercate? Queste parole che Gesù pronuncia lungo il Giordano sono del tutto simili alle prime parole che Gesù esclama nel giardino, dopo la sua Risurrezione: Donna, chi cerchi? Cosa cercate? Chi cerchi? Questa domanda che Gesù fa, ci mostra che l'uomo è un essere che deve mettersi sempre alla ricerca.
In ogni vocazione, in ogni chiamata, all'inizio c'è la ricerca: "chi cercate?", (Samuele, Andrea, Giovanni e Pietro cercano), poi c'è la sequela, "andarono e videro", e dopo questo c'è lo stare insieme con Dio e con Gesù ("Samuele crebbe e il Signore fu con lui, né lascio andare a vuoto una sola delle sue parole", e Andrea e Giovanni "videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con Lui").
Gesù a noi chiede di rientrare in noi stessi, ci chiede che cosa desideriamo di più dalla vita. Che cosa ci manca? Salute, denaro, speranza, tempo per vivere, amore, senso della vita, ci manca la pace? Tutto intorno a noi ci dice di accontentarci delle molte cose che abbiamo; invece Gesù ci dice che dobbiamo essere continui cercatori della volontà di Dio, accogliendola nella nostra vita.