LPQ 5 mercoledì
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5 mercoledì Quaresima
Per essere dei veri cristiani, dei veri seguaci di Gesù Cristo, non basta, non è sufficiente la nostra preghiera, e non basta fare le nostre opere di carità: sono necessarie la preghiera, le opere di carità, di amore, ma non possiamo sentirci giustificati, salvi, redenti, solo perché facciamo le preghiere e le opere di carità. Per essere dei veri seguaci di Gesù Cristo, è necessaria qualcosa in più.
Gesù, parlando ai Giudei, dice: "Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità, e la verità vi farà liberi". "Se rimanete nella mia parola": è questo che è essenziale, che è veramente importante, per essere dei veri seguaci di Gesù Cristo, per essere dei veri cristiani. Non servono solo le opere esteriori, ma quello che è veramente importante è essere fedeli alla parola del Signore: dobbiamo ascoltare la parola del Signore, vivendola, mettendola in pratica nella nostra vita, nonostante possiamo incontrare tante difficoltà e nonostante ci siano tante tentazioni, che ci distraggono dal mettere in pratica la parola del Signore. Solamente ascoltando, vivendo la parola del Signore, saremo veramente delle persone libere.
I Giudei gli rispondono che non sono schiavi e "come puoi dire: diventerete liberi"? Gesù mostra quella che è la realtà dell'uomo, perché l'uomo è schiavo. Anche noi, tutti quanti noi siamo schiavi: siamo schiavi del peccato. Per essere "liberi" dal peccato, è necessario ascoltare la parola del Signore, vivendola e arrestando fedeli a questa parola. Come hanno fatto i tre giovani descritti nella prima lettura: sono stati buttati nella fornace ardente, ma loro hanno continuato ad avere la fiducia totale nei confronti del loro Dio. Hanno affermato che il Signore, nel suo immenso amore, li avrebbe liberati, ma, continuano, che anche se Dio non fosse intervenuto a liberarli, loro non avrebbero tradito il Signore, ma avrebbero continuato a essere fedeli alla loro fede.
L'insegnamento che oggi la Liturgia ci vuole dare è quello che dobbiamo essere fedeli alla parola del Signore, anche se molte volte è dura da vivere e da accettare: solo in questo modo qui otterremo la vera libertà, perché non saremmo delle persone che sono schiave del male: allora saremo veramente discepoli del Signore. In questo tempo di Quaresima siamo chiamati alla conversione e alla penitenza. Nella Colletta abbiamo detto: "Risplenda la tua luce, Dio misericordioso, sui tuoi figli purificati dalla penitenza"; la penitenza, i sacrifici ci osservano per purificare il nostro cuore. Abbiamo chiesto a Dio di far risplendere la sua luce, perché siamo purificati dalla penitenza, in queste cinque settimane di Quaresima: se non lo abbiamo ancora fatto, c'è ancora un po' di tempo a nostra disposizione. È il tempo della penitenza, per purificare il nostro cuore. Dio ci offre continuamente questa possibilità di ritornare a lui, con un cuore nuovo.