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LPO Trasfigurazione

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Trasfigurazione
Il profeta Daniele, nella prima lettura, ha una visione, e vede questo "Vegliardo", che si asside sul trono, che rappresenta Dio, e a questo vegliardo viene presentato uno simile a un Figlio dell'uomo: a Dio viene presentato Gesù Cristo, e Dio ha dato a suo figlio Gesù il potere, la gloria, il regno, e tutti popoli lo servivano. Anche il brano tratto dalla seconda lettera di San Pietro apostolo, ci mostra questa realtà, che cioè Gesù Cristo "ricevete onore e gloria da Dio Padre.
Come troviamo nel Salmo Responsoriale, in Gesù Cristo si manifesta la gloria del Padre: Gesù è la manifestazione della gloria di Dio Padre. Ci dice Pietro che Gesù ricevette onore e gloria, quando gli fu rivolta questa voce, in riferimento al brano del Vangelo odierno: "Questi è il mio Figlio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto". Gesù viene riconosciuto da Dio Padre, come suo figlio.
Gesù prende con sé Pietro, Giacomo e Giovanni, li porta su un alto monte, il Tabor, e qui avviene la trasfigurazione: le sue vesti divennero bianchissime, è trasfigurato. E questo avviene perché poco prima Gesù ha annunciato agli apostoli che avrebbe offerto la sua vita, e questo ha provocato quasi uno scoraggiamento negli apostoli, e per incoraggiarli Gesù mostra questa realtà che va oltre la morte, che va oltre le apparenze di conclusione, di fine della esistenza. Gesù mostra quella realtà nuova, quella realtà divina che è preparata per tutti quanti noi, di essere simili a Dio, di rispecchiare nella nostra vita la stessa presenza di Dio.
Oggi la Chiesa ci vuole mostrare che oltre la morte c'è un'altra realtà, c'è una nuova vita, c'è la presenza di Dio, e che ogni uomo è chiamato ad una appartenenza totale a Dio. La morte non è la conclusione di tutto quanto, ma siamo chiamati a essere trasfigurati come Cristo, a essere splendenti nella nuova vita che vivremo in unione con il Signore. Però è necessario che ciascuno di noi risponda alla chiamata di Dio. Dio presenta Gesù come il suo figlio prediletto, e, continua questa voce dal cielo: "Ascoltatelo". Se vogliamo che avvenga anche in noi questa trasfigurazione, se vogliamo essere veramente immagine di Dio, allora è molto importante che ascoltiamo il Signore. E ascoltare il Signore vuol dire fare in modo che le sue parole entrino dentro di me, che mi trasformino. Devo ascoltare le sue parole, devo viverle, devo metterle in pratica. Le parole del Vangelo che continuamente ascolto, devo metterle in pratica. Non è sufficiente ascoltare con le orecchie, questo è semplicemente sentire.
Ascoltare vuol dire che le parole che il Signore mi rivolge continuamente, devo viverle: devo vivere la parola di amore che lui mi rivolge, non continuando ad essere egoista, pensando a me stesso e mettendo da parte gli altri, devo vivere la richiesta di perdono che mi viene rivolta, non continuando ad avere odio e rancore. Facciamo in modo che le sue parole entrino dentro di me, facendo in modo che la mia vita corrisponda sempre più a quello che il Signore mi chiede. Allora anche per me avverrà la "trasfigurazione", e ci sarà in me la vita nuova, perché sarò immagine della gloria del Signore.

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