LPQC Sabato dopo Ceneri
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Sabato dopo le Ceneri
Oggi la Liturgia ci ricorda la chiamata dell'evangelista Matteo, un pubblicano, cioè un peccatore, secondo la mentalità ebraica, in quanto riscuoteva le tasse dai connazionali ebrei, per versarle ai romani oppressori e usurpatori. "Gesù vide un pubblicano di nome Levi, seduto al banco delle imposte, e gli disse ' Seguimi'".
Gesù lo chiama a seguirlo. Questo brano ci mostra che la sequela di Gesù non è limitata ai soli ebrei, alle sole persone brave, osservanti e irreprensibili. La chiamata alla salvezza Gesù la rivolge a tutti, "belli e brutti", come diremmo oggi.
Certe volte anche noi sacerdoti o le persone consacrate, ci chiediamo, riconoscendo che siamo peccatori, "Come mai ha chiamato proprio me a seguirlo? Perché non ha chiamato quella persona che è migliore di me?". La salvezza non è un merito, non è un premio, la salvezza non è per chi è bravo, santo, perfetto, ma Dio offre la sua salvezza a chi desidera diventare santo. Tutti noi dobbiamo diventare santi e dobbiamo seguirlo.
La salvezza è per chi si riconosce bisognoso e limitato, per chi si riconosce fragile e si rivolge a Gesù per migliorare. La chiamata alla santità è il progetto di Dio sull'uomo, su ogni uomo; Dio chiama anche me, peccatore, ad essere santo e salvato. L'uomo si mette in cammino, e va dietro a Gesù per imparare, piano piano, a santificarsi e a vivere felicemente.
Vogliamo migliorare nella nostra vita? Anche in questo Tempo di Quaresima il Signore offre a ciascuno di noi la possibilità di ritornare a Lui, di seguirlo e di sperimentare la gioia e la felicità della sua presenza.