2 A Lunedì
Liturgia della Parola > Avvento > Avvento 2 settimana
2 lunedì Avvento
La nostra attesa, in questo tempo di avvento, deve essere fervida e operosa, perché è necessario celebrare il mistero della incarnazione con vera fede. Se ci manca la fede, questa festa sarebbe solo esteriore, che risveglia in noi solo un ricordo di 2000 anni fa, ma che resta completamente privo di valore. Solamente la fede ci fa vedere che nella grotta, a Betlemme, appare la luce del mondo, il Figlio di Dio, Salvatore dell'uomo.
Con l'intervento del Signore, tutto cambia, e con la venuta di Gesù, con la sua morte e la sua risurrezione, Dio rinnova la liberazione del popolo dalla schiavitù, e lo guida su una nuova via. Anche oggi
Gesù concede al paralitico il perdono dei suoi peccati, e questo porta gli osservatori a chiedersi chi è lui: appare loro come un impostore che ha l'audacia di pretendere di avere l'autorità divina. Gesù non risponde alla loro domanda con grandi spiegazioni, ma agisce guarendo il paralitico. Con questo atto Gesù offre al paralitico, alle persone che lo osservano, e oggi anche noi, offre la possibilità di capire la sua importanza, che cioè è lui che ci libera dalle sofferenze, dalla solitudine. Fa uscire questo paralitico dall'ombra della sua esistenza, per condurlo alla luce. Gli fa il dono della salute, di un coraggio nuovo, e gli offre il dono della comunità degli uomini. Grazie a Gesù questo paralitico diventa un uomo nuovo.
Tante volte siamo sfiduciati per tante cose che capitano nella nostra vita, siamo sfiduciati perché non abbiamo più la forza di andare avanti: la parola che ci viene rivolta oggi è la stessa che Isaia ha rivolto al popolo ebreo “coraggio, non temete”, un invito ad andare avanti con impegno e generosità. “Coraggio”, una parola che viene ripetuta oggi a tutti quanti noi; coraggio, perché il Signore trasforma tutto quanto.
Allora, come oggi, chi si rimette a Gesù con fiducia e lo segue, nonostante le difficoltà del giorno d'oggi, sente che il regno di Dio è vicino.