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LPO 3 domenica

Liturgia della Parola > Tempo Ordinario
3 domenica Ordinario
Conversione, aderire al Regno, essere annunciatori del Vangelo: sono questi alcuni temi che oggi la Liturgia vuole sottoporre alla nostra meditazione.
Senza dubbio Giona deve essere rimasto sorpreso, perché i niniviti alla sua predicazione si convertono. Giona, dopo tante peripezie e tanti sacrifici, giunge a Ninive, e chiede agli abitanti di convertirsi, e i niniviti, grandi peccatori, compresero che per loro era necessario cambiare vita.
Giovanni Battista è stato arrestato perché aveva denunciato il rapporto che c'era tra Erode ed Erodiade, la moglie del fratello, e in questo contesto di timore che pervade tutta la regione, Gesù annuncia la necessità di convertirsi e annuncia l'approssimarsi del Regno. E' l'inizio del Vangelo, della Buona Notizia: la parola Vangelo significa 'annuncio della buona notizia'.
Questa buona, bella notizia inizia a divulgarsi per la Galilea, e la prima parola che Gesù dice è il tempo è compiuto, il regno di Dio è qui, è vicino. Gesù non spiega cosa sia il Regno, ma lo fa capire con il suo atteggiamento: Gesù libera, guarisce, perdona, ridona speranza a tutti, anche a quelli che sono esclusi e rifiutati dagli altri. Il Regno far rifiorire la propria vita in tutte le sue forme.
La seconda parola di Gesù chiede di prendere posizione, e dice: convertitevi, guardate verso il Regno. Perché in me avvenga la conversione devo essere come il girasole, che ogni mattino si mette a seguire la luce: 'giratevi verso la luce perché la luce è già qui', ci dice Gesù. Ogni mattino, ad ogni risveglio posso 'convertirmi', posso girarmi verso la buona notizia che Dio è più vicino a me, che è più vicino al mondo, per creare una terra nuova. Per convertirmi veramente non devo tenere gli occhi bassi sui miei mille problemi, sulle cose umane, perché, come dice Paolo, "passa infatti la figura di questo mondo", ma devo alzare il mio capo verso la luce, verso il Signore che ci dice: sono con te, non ti lascio solo, ti voglio bene. Gesù ci ha detto Convertitevi e credete nel Vangelo: dobbiamo buttarci dentro al Vangelo, nel Vangelo dobbiamo immergere la nostra vita.
Camminando lungo il lago, Gesù vide... Vede Simone e in lui vede Pietro, la Roccia. Vede Giovanni e in lui vede il discepolo dalle più belle parole d'amore. Guarderà successivamente l'adultera e in lei vedrà la donna che sarà capace di amare bene di nuovo. Il maestro guarda anche me, e dentro me vede grano che germina, vede generosità che neppure io sapevo di avere, in me vede capacità che non sospettavo.
Seguitemi, venite dietro a me. Alla proposta di Gesù Simone e Andrea risposero subito, "lasciarono le reti e lo seguirono", affidandosi a Cristo che passava nella loro vita.  Subito dopo Gesù chiama Giacomo e Giovanni perché ha bisogno degli uomini, chiede la loro compagnia, dunque essi lasciarono il loro padre Zebedèo nella barca con i garzoni. Gesù chiama per costruire un progetto nuovo di umanità. Andarono dietro a lui.
Cerchiamo di andare anche noi dietro il Signore, immergendoci nel Vangelo, per sperimentare Dio, la Luce, la vita nuova di pace e di amore. Anche noi dobbiamo essere 'pescatori di uomini', portando tutti gli uomini dalla vita sommersa alla vita nel sole.
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