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1 A Domenica

Liturgia della Parola > Avvento > Avvento 1 settimana
1.a domenica di Avvento
       Domenica scorsa abbiamo concluso l'Anno Liturgico con la solennità di Gesù Cristo Re dell'Universo, e oggi iniziamo il nuovo Anno Liturgico durante il quale rivivremo le vicende di Gesù dalla sua attesa fino alla Risurrezione e all' invio dello Spirito Santo. E oggi iniziamo questo Anno Liturgico celebrando il Tempo dell'Avvento.
          La parola "Avvento" letteralmente vuol dire avvicinamento, venire vicino. La nostra vita è un tempo in cui siamo in cammino, e in questo Tempo di Avvento tutto si fa più vicino: si fa più vicino Dio a noi, ci avviciniamo noi agli altri, e io mi devo avvicinare a me stesso, e in questo tempo dobbiamo imparare che cosa sia davvero urgente: dobbiamo allontanare le distanze tra noi e Dio, e dobbiamo vivere la nostra vita incontrandoci gli uni gli altri.
          In questo ultimo periodo nel vangelo abbiamo sentito varie volte che il padrone se ne va e lascia tutto in mano ai suoi servi. Da parte di Dio questo è un atto di fiducia totale nell'uomo, e da parte dell'uomo deve essere l'assunzione di una responsabilità totale. Come possiamo custodire e coltivare i beni di Dio che abbiamo fra le mani? Come possiamo custodire il mondo e ogni vivente? Come possiamo far fruttificare i doni che abbiamo ricevuto? Abbiamo ricevuto il dono della vita, della grazia, della presenza degli altri. Il vangelo oggi ci propone due atteggiamenti fondamentali, e ci dice: fateattenzione e vegliate.
          "Fate attenzione", vivete con attenzione. Ma dobbiamo stare attenti a che cosa? Dobbiamo stare attenti alle persone, alle loro parole, ai loro silenzi, dobbiamo stare attenti ai doni che ci sono intorno a noi, nelle persone e nel mondo. Quanta ricchezza di talenti sprecati attorno a noi, c'è la ricchezza di intelligenza, di sentimenti, di bontà, che non sappiamo vedere, di cui non ci prendiamo cura. Dobbiamo stare attenti alle lacrime di questo nostro pianeta barbaro e magnifico, dobbiamo stare attenti alla sua bellezza, alle sue creature più piccole e indispensabili: l'acqua, l'aria, le piante. Attenti a ciò che accade nel piccolo spazio dove sono posto a vivere, attenti alle persone che mi circondano.
          Il secondo verbo: "vegliate". Dobbiamo vegliare, senza lasciarci andare, perché c'è un futuro che ci aspetta. Attenzione e vigilanza sono i termini tipici dell'Avvento, del tempo dell'attesa. Solo le madri conoscono l'attesa, sanno che attendere è l'infinito del verbo amare.
          È sempre tempo d'Avvento, sempre tempo di vivere con attenzione, è sempre tempo di risvegliare la mente e il cuore, senza arrenderci al primato illusorio del male e del peccato.
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