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LPQ 5 domenica

Liturgia della Parola > Quaresima > Quaresima 5 settimana
 

Nel 568 a.C. tra gli israeliti che sono deportati a Babilonia c'è anche il profeta Geremia che vive con il popolo questa situazione di desolazione. Dio, per consolare il popolo, attraverso Geremia, annuncia che con il popolo di Israele stabilirà una nuova Alleanza, non scritta sulle tavole di pietra come quella fatta attraverso Mosè, le tavole della Legge, una Nuova Alleanza che sarà scritta nel cuore dell'uomo e che porterà a un rapporto di fiducia e a una realtà di perdono.
E questa nuova alleanza è stata realizzata da Gesù, come ci dice la lettera agli Ebrei con le parole "essendo Figlio imparò l'obbedienza da ciò che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono". E questa Nuova Alleanza la rivivremo in modo pieno il Venerdì Santo.
Alcuni greci che si trovano a Gerusalemme chiedono a Filippo e agli altri apostoli "Vogliamo vedere Gesù": è anche il nostro desiderio di vedere Gesù in questa terra e sopratutto nell'eternità. Il tuo volto Signore io cerco; non nascondermi il tuo volto. Vogliamo vedere Gesù? Gesù ci mostra la strada per vedere il suo volto che non è solo glorioso, e usa due immagini per farsi vedere.
Ci offre la prima immagine dicendoci: Volete capire qualcosa di me? Guardate un chicco di grano. Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Il suo vero volto è la sua vita di amore, di offerta di se stesso.
Il centro della parabola del seme, è posato sul verbo 'morire': se il chicco non muore, ... se invece muore... Se il chicco non muore rimane solo, se il chicco muore produce molto frutto. Il senso della vita di Cristo, e il senso della vita di ogni uomo, è basato sul frutto, sulla fecondità, sulla vita abbondante che riusciamo a produrre anche noi, come Cristo, in noi stessi e negli altri. Quello che dà gloria a Dio non è tanto il "morire", ma quello che dà gloria a Dio è la nostra vita vissuta in pienezza, come un dono.
La seconda immagine che Gesù offre di sé è la croce: quando sarò innalzato da terra attirerò tutti a me. lo sono cristiano per attrazione, perché lui mi attira a se, sono cristiano perché mi seduce la bellezza dell'amore di Cristo. La suprema bellezza del mondo è quella che è accaduta sulla collina fuori Gerusalemme, quando l'infinito amore, Gesù, si lascia inchiodare sulla croce. E poi risorge, germe di vita immortale. Perché quello che si oppone alla morte non è la vita, ma quello che si oppone alla morte è l'amore. Ecco chi è Gesù: è il chicco di grano che muore e produce frutto, ed è colui che si offre per amore sulla Croce.
"Vogliamo vedere il Signore"? Dobbiamo "conoscere" il Signore, ogni giorno dobbiamo fare questo cammino, perché forse lo conosciamo solo esteriormente, ma il Signore lo conosciamo sempre più, nella misura in cui ci buttiamo in lui.
"Se il chicco di grano, caduto in terra non muore, rimane solo, se invece muore produce molto frutto": è l'esperienza di Gesù che muore, generando la nuova vita per tutti noi. Anche noi siamo chiamati a essere questo "chicco di grano", a morire a noi stessi, e allora produrremo molto frutto, che sarà il frutto della Nuova Alleanza, che sarà il frutto dell'Amore di Dio Padre, che riusciremo a realizzare nel nostro cuore e nel rapporto con tutti i nostri fratelli.
Il Signore lo vediamo e lo viviamo dentro di noi, se anche noi diventeremo il chicco di grano che muore e che produce molto frutto anche negli altri, e se ci lasceremo "attirare" dalla sua croce, dono di amore.
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