LPO 5 domenica
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5 domenica
Quello che oggi ci presenta il brano del Vangelo di Marco è il resoconto della giornata-tipo di Gesù, è la cronaca di quelle che sono le sue attività. E le sue attività sono guarire, pregare e annunciare.
La sofferenza, il dolore, le malattie sono presenti nella vita dell'uomo e sono presenti anche nella vita di ciascuno di noi. La prima lettura ci ha presentato la figura di Giobbe, che ha vissuto la sua vita nel dolore, nella sofferenza, nell'incomprensione, con tante disgrazie che sono capitate nella sua vita: si trova abbandonato da tutti, quasi abbandonato anche da Dio, però, Giobbe, nonostante le sofferenze, nonostante le prove, ha continuato ad avere fiducia e amore nei confronti di Dio.
Anche al tempo di Gesù era presente la malattia, la sofferenza, e Gesù, vedendo il dolore che è presente nel mondo, interviene, mostrando che è possibile vivere meglio, e che è possibile ritrovare la vita in pienezza, anche con la malattia. Il primo quadro che ci presenta il brano del Vangelo è quello della malattia: "La suocera di Simone era a letto con la febbre, e subito gli parlarono di lei". È bello che gli apostoli si preoccupino per le sofferenze delle persone care e che rendano sensibile Gesù per questa situazione, come si fa con gli amici, ai quali si fanno le proprie confidenze e ai quali si manifestano le proprie preoccupazioni. Tutto quello che ci preoccupa, i nostri dolori, le nostre sofferenze, la nostra solitudine, tutto deve entrare nel nostro dialogo con Dio, che è nostro amico.
Gesù va verso il dolore della suocera di Simone, la prese per mano. Mano nella mano, come colui che trasmette forza a chi è stanco, facendole capire che non era più sola, come fa un padre o una madre per dare fiducia al proprio figlio bambino. Mano nella mano. Tenerezza di Dio nei nostri confronti. Chi soffre ha bisogno di qualcuno che gli stia vicino, ha bisogno di non essere lasciato solo a lottare. E Gesù la fece alzare. Gesù alza, eleva, fa risorgere la donna e la riaffida alla vita piena.
Secondo quadro, la preghiera: mentre era buio, uscì in un luogo deserto e là pregava. Gesù è assediato dal dolore di molti che erano affetti da varie malattie, e tuttavia sa trovare spazi per la sua preghiera. E la preghiera da salute all'anima, perché ci fa stare a tu per tu con Dio, anche nei momenti del dolore e della solitudine.
I discepoli lo rintracciano e gli dicono tutti ti cercano! E' il terzo quadro, quello dell'annuncio, e Gesù risponde: Andiamocene nei villaggi vicini, a predicare anche là. Gesù non cerca il bagno di folla, non si esalta per il successo che ha avuto nella giornata di Cafarnao, come non si deprimerà perché sarà rifiutato in altre città. Lui cerca altri villaggi, cerca altre donne, altre persone da rialzare. Il suo compito è quello di annunciare.
Quello di annunciare deve essere anche il compito di ciascuno di noi, come ci dice Paolo "annunciare il Vangelo non è per me un vanto, perché è una necessità che mi si impone; guai a me se non annuncio il Vangelo"