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LPQ 3 martedì

Liturgia della Parola > Quaresima > Quaresima 3 settimana
3 martedì Quaresima

"Signore, se mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?" E Gesù gli rispose. "Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette".
Perdonare fino a sette volte è veramente considerevole, tanto, specie nella nostra società che tollera e ci incoraggia a vendicarci per le offese ricevute e a essere poco comprensivi con gli altri
Gesù spiazza Pietro e anche noi, rispondendo che bisogna perdonare settanta volte sette, che significa che dobbiamo perdonare sempre ogni offesa ricevuta. E Gesù, per spiegare questo suo insegnamento, usa una parabola.
Un Re vanta dei crediti nei confronti dei suoi servi e in modo particolare verso uno di questi che doveva restituirgli tantissimo, una somma esorbitante, 10mila talenti. Commosso dalle suppliche del servo il re condona l'intero debito, senza agevolazioni, senza riduzioni, senza dilazioni... Il debito non c'è più, non è mai esistito.
Di fronte a tanta compassione e benevolenza da parte del re, ci aspetteremmo una restituzione di misericordia nei confronti di tutto e di tutti. Invece, il cuore umano gioca brutti scherzi e Io stesso servo graziato non è capace di rimettere un piccolo debito nei confronti di un suo collega, di cui conosce bene la situazione personale e familiare condividendone la stessa sorte.
Questo servo graziato dal re non riesce a sua volta a concedere comprensione a un altro servo per un debito limitato.
Anche a noi risulta molto difficile perdonare sempre di nuovo, come se fosse la prima volta; ci risulta molto difficile avere abbastanza pazienza e abbastanza amore per guardare sempre con la stessa fiducia quella persona a cui bisogna perdonare anche mille volte una stessa cosa.
L’amore del Padre invece è infinito e ci perdona sempre. La misericordia che riceviamo deve spingerci a vivere di misericordia e a vivere nella misericordia.
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