LPQ Venerdì Santo
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Venerdì Santo
Tra pochi istanti sentiremo la passione di Gesù. È il centro dell'azione liturgica di quest'oggi. Sentiremo quello che è accaduto a Gesù, e dobbiamo riviverlo, cercando di essere presenti anche noi sul Calvario, ai piedi della Croce.
Gesù sa perfettamente ciò che sta per succedergli e si offre liberamente. Nessuno può strappargli la vita, ma è lui che la offre. La passione di Gesù è avvenuta perché il mondo lo ha rifiutato. Ma Gesù, rifiutato dal mondo è il vincitore. Dio, al rifiuto di Gesù da parte nostra, risponde con l'amore: "Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito"
Gesù, nel corso del racconto, riafferma la sua piena e libera adesione alla volontà del Padre. A Pietro, che durante l'arresto con una spada colpisce il servo del sommo sacerdote tagliandogli l'orecchio, gli dice: "Rimetti la spada nel fodero: il calice che il Padre mi ha dato, non dovrò berlo?" Gesù sa che deve bere il calice ed è pronto a farlo. Non si tira indietro. E offre se stesso per l'amore al Padre e per l'amore verso ciascuno di noi.
La passione è il racconto dell'amore di Gesù che non teme i soldati, i capi dei sacerdoti, il governatore, la folla, ma è pronto a compiere ciò che il Padre gli ha chiesto. L'ora tanto attesa è compiuta.
Il re dei Giudei morto sulla croce è il segno dell'immenso amore di Dio per l'umanità. Siamo invitati a credere a quest'amore, a questo re, al nostro re. In lui noi possiamo incontrare Dio, il suo vero volto di amore e di misericordia.
Non scoraggiamoci se ci sentiamo lontani da Gesù, perché lui è vicino a noi. Dal suo cuore è uscito un fiume d'amore per bagnarci tutti e per farci sentire che possiamo stare certi che ci perdonerà. Se come Pietro l'abbiamo rinnegato, se come Giuda l'abbiamo tradito per 30 denari, se come i soldati l'abbiamo schernito, se come i capi dei sacerdoti abbiamo deciso con tutto il cuore di crocifiggerlo, se come Pilato siamo paurosi e incapaci di rischiare assumendoci le nostre responsabilità, Egli è pronto a bagnarci con il suo amore.
Noi dobbiamo avere il coraggio di riconoscere il nostro peccato, e lui ci perdonerà perché ci ama.
Con fiducia "volgiamo lo sguardo a colui che abbiamo trafitto".