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Tutti i Santi
Nella Bibbia troviamo che Dio dice: “Siate santi come io sono santo”. Generalmente, quando critichiamo una persona che si è comportata male e appartiene a una famiglia malfamata, diciamo “tale il padre tale il figlio”, perché il figlio, in genere, assomiglia al padre. Noi siamo figli di Dio, e dovremmo assomigliare a Dio che è nostro Padre. “Siate santi come io sono santo”. Sarebbe bello che anche in noi fosse presente la pace, l’amore, la misericordia, la santità, l’atteggiamento di servizio, che sono presenti in Dio; e questo è difficile.
Tutti noi pensiamo che per essere santi, bisogna essere degli eroi, e la Chiesa, per proclamare una persona come “santo”, da venerare sull’altare, richiede che siano mostrate le prove che ha vissuto eroicamente le sue virtù. E nel mondo odierno, pieno di materialità e di tante idee strane, è difficile vivere le virtù, e per questo certe volte ci sentiamo scoraggiati e non abbiamo la forza di testimoniare sempre il Vangelo.
Il brano dell’Apocalisse ci mostra che stiamo dalla parte di Dio, non solo evitando di fare il male (non dobbiamo compiere il male), ma stiamo dalla parte di Dio se nella nostra vita viviamo mettendo in pratica la sua Parola e la testimoniamo con le nostre azioni: per essere santi, dobbiamo vivere e mettere in pratica la Parola di Dio. Tutti possiamo e dobbiamo diventare santi.  
La santità non è un privilegio: solo Maria, che doveva diventare il Tempio di Dio (Gesù), solo Maria è stata privilegiata nascendo senza la colpa originale, mentre i santi che veneriamo (Antonio da Padova, Rita, e tutti gli altri), come anche le persone che abbiamo conosciuto e che ora sono presso Dio, e che ricorderemo domani con la celebrazione della Commemorazione dei defunti, tutti gli altri, i santi venerati e i nostri defunti, hanno conquistato la santità essendo consapevoli che erano peccatori e si sono fidati della misericordia di Dio, e ora sono “benedetti dal Padre”, ora sono “Santi”, uniti a Dio.
Il brano del Vangelo ci presenta il termine “santo” con la parola “Beati”.
“Beati i poveri in spirito”: se siamo poveri in spirito siamo Beati perché c’è più Dio in noi, e non la materialità delle cose, siamo più liberi, mettendo da parte il nostro “io”. In questo mondo dove c’è tanto spreco e tanta miseria, un esercito silenzioso di uomini e di donne (la moltitudine immensa di cui ci parla l’Apocalisse), questo esercito silenzioso prepara un futuro buono: costruiscono pace, nel lavoro, in famiglia, nelle istituzioni; propongono la giustizia, sono onesti anche nelle piccole cose, senza apparire sui telegiornali.
“Beati quelli che sono nel pianto”. Sembra assurdo: felicità e pianto sono mescolate insieme. Dio è dalla parte di chi piange ma non dalla parte del dolore! Dio non ama il dolore, ma è insieme a me, è insieme a me per moltiplicare il mio coraggio e la mia forza; quando ci troviamo in mezzo alla tempesta, Dio è al nostro fianco.
Beati i misericordiosi, beati i puri di cuore, beati quelli che cercano la pace e la giustizia, perché sono santi, sono vicini a Dio, a qualunque razza o religione appartengano. “Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli.”
E’ questa la strada perché anche noi possiamo essere più vicini a Dio e diventare Santi: Amore e servizio a Dio e ai nostri fratelli, nella pace, nella bontà e nella misericordia.

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