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LPQ 3 lunedì

Liturgia della Parola > Quaresima > Quaresima 3 settimana
3 lunedì Quaresima

Quando ci fanno notare che siamo privilegiati, che abbiamo più qualità di altri, invece di ringraziare il Signore per la sua bontà, per questi privilegi che mi ha concesso subito arriviamo a pensare di meritare questi privilegi e queste capacità, solo in virtù della nostra bravura, e per questo meritavamo di essere migliori degli altri.
Gli abitanti di Nazareth sono messi a confronto con la vedova di Sarepta (che aveva accolto nella sua casa il profeta Elia) e con Naaman il Siro (guarito dalla lebbra), che sono due pagani e quindi, secondo la mentalità dei giudei, esclusi dalla promessa e dal popolo eletto, e non hanno gradito il rimprovero che Gesù fa nei loro confronti, lodando invece questi due pagani che hanno accolto i profeti Elia ed Eliseo. Mentre Gesù non è bene accetto nella sua patria.
La salvezza non può essere limitata al solo popolo d'Israele, ma la salvezza varca i confini dell'antica alleanza. La passione di Dio per l'uomo non guarda caratteristiche etniche, tradizioni acquisite, 'simpatie'. Gli abitanti di Nazareth percepiscono il messaggio di Gesù come la privazione di un loro diritto e non riescono a gioire per l'estensione di una grazia che include tutti gli altri.
Spesso il successo e la conversione degli altri può suscitare rabbia, invidia, insoddisfazione anche in noi, e siamo anche noi come gli abitanti di Nazareth che nei confronti del profeta (Gesù) hanno disprezzo e ostilità. Tutti i profeti sono scomodi, come è stato scomodo il profeta Geremia, sempre ostacolato, e come è scomodo Gesù con i suoi discorsi di apertura della salvezza a tutti gli uomini.
Gesù, passando in mezzo a chi non lo accoglie, si mette in cammino e va verso tutte le pecore perdute della casa di Israele e verso gli smarriti di tutto il mondo.
Affrontiamo la conversione del nostro cuore, accogliendo il profeta Gesù, e accogliendo la salvezza di tutti gli uomini.
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