LPQ 2 domenica - Trasfigurazione - Sito di don Antonello

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LPQ 2 domenica - Trasfigurazione

Liturgia della Parola > Quaresima > Quaresima 2 settimana
2 domenica di Quaresima
Trasfigurazione

Senz'altro anche noi, sentendo il brano di Abramo che è disposto ad offrire il suo figlio a Dio, siamo rimasti scandalizzati per la scelta di sacrificare il proprio figlio (forse non ci scandalizziamo di Dio che offre suo Figlio Gesù per la nostra salvezza). Il gesto di Abramo è bellissimo, ed è bella anche la richiesta di Dio, che vuole sapere quanto realmente Abramo ha imparato a volergli bene e ad apprezzarlo come Dio. Il figlio, Dio glielo ha chiesto, ma non se lo è preso! Ha solo voluto metterlo alla prova.
Chi di noi può dire di amare Dio, tanto da essere disposto a donargli ciò che ha di più caro? Siamo disposti a fare molto per salvare un figlio, ma non siamo sempre disposti a donarlo. Abramo ha dimostrato di essere disposto a dare anche suo figlio e Dio apprezza questo grande gesto e fa di lui il padre nella fede. E Abramo da questa esperienza con Dio esce trasfigurato.
E oggi la Chiesa, presentandoci il sacrificio di Abramo, nel Vangelo ci propone la trasfigurazione di Gesù. Questo episodio si svolge sei giorni dopo che Gesù ha cominciato a parlare apertamente della sua Passione, e i discepoli non capiscono e rifiutano questa prospettiva tanto che Pietro interviene e Gesù è costretto a sgridarlo, chiamandolo addirittura satana, cioè avversario, ostacolo al progetto di Dio. Dopo sei giorni Gesù prende tre discepoli, tra cui Pietro, e li porta su un monte, sul Tabor, luogo elevato, dove s'incontra con Dio.
Sul Tabor Gesù viene trasfigurato e si manifesta nella sua realtà divina, e sul monte appaiono anche Mosè, luce dell'Antico Testamento, ed il profeta Elia, che parlavano della sua Passione, e Gesù spiega il suo progetto di salvezza nella linea del servo sofferente. Lui sarà il Servo sofferente che redimerà l'uomo. I suoi discepoli, sentendolo, intuiscono che la persona che stanno seguendo e che li stava deludendo con i suoi discorsi fallimentari e disastrosi della croce, in realtà ha un progetto di salvezza universale, tanto che Pietro esclama "è bello per noi essere qui". E dopo questa espressione di fede sentono la stessa voce che si era manifestata al Giordano, al momento del Battesimo di Gesù, voce che dice:" Questo è mio figlio, ascoltatelo".
Questa liturgia odierna vuole essere un speranza per tutti noi.
Domenica scorsa, assieme a Gesù, eravamo al Monte delle Tentazioni, nel deserto, simbolo di penitenza e di sacrificio, come è tutta la nostra vita, che ci può portare ad un atteggiamento di distruzione e di rifiuto della vita, ed oggi siamo su un altro monte, il Tabor, dove Gesù si trasfigura per incoraggiare gli apostoli e tutti noi a saper accogliere la croce e la sofferenza non come fine ultimo della nostra vita, e ci mostra, trasfigurandosi, che dopo il Calvario, altro monte che anche noi viviamo, dopo il Calvario anche per ognuno di noi ci sarà la vita nuova, saremo luminosi, trasfigurati nella vita divina, sperimenteremo il Tabor.
" Questo è mio figlio, ascoltatelo".
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