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LPQ 2 sabato

Liturgia della Parola > Quaresima > Quaresima 2 settimana
2 sabato Quaresima

Questa di oggi è una delle parabole "della misericordia", e ha come protagonista il padre di due figli. Il minore di questi, è stato scapestrato, ha dilapidato tutto il patrimonio, ha toccato il fondo ed è abbruttito peggio dei maiali, e allora almeno per necessità rientra in se stesso e trova il coraggio per ritornare sui suoi passi.
Noi tutti siamo quel figlio che il peccato ha allontanato dal Padre, e che deve percorrere il cammino che lo riporta dal Padre. La conversione è esattamente questo viaggio, questo percorso che consiste nell’abbandonare il nostro peccato e la miseria nella quale esso ci ha gettati per andare verso Dio Padre.
Questa parabola ci mostra che Dio ci attende sempre: siamo noi ad averlo lasciato, ma lui, lui non ci lascia mai. E questo Padre (Dio) è “commosso” non appena ci vede tornare a lui. Talvolta saremmo tentati di dubitare del suo perdono, pensando che la nostra colpa sia troppo grande. Ma il padre continua sempre ad amarci e ad accoglierci nella casa che abbiamo abbandonato.
Il padre, mai dimentico del figlio, lo accoglie in casa, gli riconsegna la dignità perduta, e la gioia per la rinascita di questo ragazzo diviene festa.
Spesso i giudici più severi, chi sono? Sono proprio quelli che sono i fratelli tra loro: fratelli di sangue o fratelli nella fede, e a un certo punto è facile lasciar prevalere l'invidia, magari mascherata da uno strano senso di giustizia.
Il padre ha un altro figlio, il maggiore, ligio al dovere, coscienzioso, servizievole e gran lavoratore, che non riesce a prender parte alla festa per colpa di "quell'altro" che lui ha ribrezzo a pensare e a chiamare "fratello". Lui non è mai fuggito di casa, non ha dilapidato i beni, anzi ha fatto di tutto per custodirli ed accrescerli e ora gli tocca accettare con gioia la riammissione del fratello degenerato.
Il padre nelle sue parole conclusive, ci mostra che c'è una comunione vissuta, un amore condiviso che non deve portare al giudizio sugli altri, ma che ci deve portare alla festa verso quelle persone che hanno rifiutato questa vita di comunione e che poi ritornano. Il ritorno è una resurrezione.
Questo è un povero padre (Dio), che nella sua casa ha due figli, due fratelli che sono estranei l'uno all'altro. Così siamo anche noi.
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