2 A Mercoledì
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2 mercoledì Avvento
Il brano del Vangelo oggi ci presenta questo "medico celeste", Gesù, che ci chiede di avvicinarci a lui, e ci dice: 'Venite a me'. Questo medico celeste ci invita ad andare da Lui per essere guariti. Gesù c'è, è presente nella nostra storia, e per questo ci chiama a seguirlo. Ma Gesù a chi rivolge il suo invito? Il suo invito Gesù lo rivolge agli stanchi e agli oppressi: 'Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi ristorerò'.
L'Avvento del Signore è proprio per gli uomini e per le donne che sono consapevoli e coscienti dei propri limiti, delle proprie fatiche, per gli uomini che sperimentano pesi che a volte sono insopportabili e che la vita ci mette addosso; l'Avvento è per noi che abbiamo tante preoccupazioni, è per noi che tante volte non abbiamo più l'energia e la forza per andare avanti, in mezzo a tutte le situazioni che ci opprimono.
Il Signore non sta con gli occhi chiusi, non resta indifferente, lontano dai nostri problemi che ci affliggono. No. Assolutamente no. Gesù ci invita ad avvicinarci a lui, ad andare da lui per ristorarci. Il testo greco non dice che ci ristorerà, ma dice: 'vi farò riposare'. Andando a Gesù riposeremo tra le sue braccia, ci appoggeremo sul suo petto, e questo è il vero ristoro che ci fa ritrovare le energie necessarie per affrontare la vita e poterlo incontrare come Salvatore.
"Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero". Il giogo che ci invita a prendere è il suo e ci invita a portarlo con lui con la mitezza e con l'umiltà di cuore. L'unione con Gesù ci ridà la forza necessaria, ci libera da tutti pesi insopportabili, faticosi, opprimenti. Il suo giogo è dolce e il suo peso leggero, perché la nostra croce e le nostra sofferenza non la portiamo più da soli, ma con lui. Per questo è dolce e leggera. Il Figlio di Dio è venuto per darci ristoro.