LPQ 2 mercoledì - Sito di don Antonello

Sito di don Antonello
Vai ai contenuti

LPQ 2 mercoledì

Liturgia della Parola > Quaresima > Quaresima 2 settimana
2 mercoledì quaresima

La croce è stata sempre presente nel cuore di Gesù ed è la meta della sua vita. E morire in croce sarà un sacrificio che lui offre liberamente per salvarci. "Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell'Uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani perché venga deriso e flagellato e crocifisso, e il terzo giorno risorgerà" dice Gesù agli Apostoli e alle persone che lo seguono.
I sentimenti di Giacomo, di Giovanni e della loro madre appaiono molto umani, perché sentono il bisogno di apparire, di essere nella gloria (come siamo anche noi che spesso vogliamo emergere ed essere ai primi posti), e neppure l'annuncio di Gesù che sarebbe stato condannato a morte fa desistere la madre di Giacomo e di Giovanni dal chiedere una raccomandazione per i suoi figli.
Certamente una mamma è disposta a osare tutto pur di sistemare le proprie creature e, quando Gesù parla del Regno, allora la mamma di Giacomo e di Giovanni vuole per i suoi figli posti ragguardevoli, alte dignità, impegni importanti, immaginando futuri scenari di dominio e grandezza.
Ma Gesù ci avverte, come avverte Giacomo e Giovanni, che se vogliamo essere con lui nella sua gloria, dobbiamo bere per intero il suo calice, cioè dobbiamo anche noi morire, fare la volontà del Padre, portare la nostra croce seguendo Gesù, senza cercare di sapere prima quale sia il nostro posto nel suo regno.
Gli altri discepoli si indignano nei confronti di Giacomo e Giovanni, e questo sdegno, probabilmente, non nasce perché la loro è una richiesta assurda, ma forse sono indignati perché sono stati battuti sul tempo, perché anche loro avrebbero gradito posti di prestigio.
Nel Regno di Dio non ci sono Dignitari che dominano, come accade nei piccoli o grandi regni umani, ma piuttosto chi vuole essere grande e primo di tutti si deve fare servo di tutti sul modello di Gesù stesso. Gesù, Signore e Maestro, non è venuto per farsi servire ma è venuto per servire, rinunciando completamente a se stesso e donando la propria vita per la salvezza di tutti.
Torna ai contenuti