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Annunciazione
Oggi viviamo la Solennità dell'Annunciazione a Maria, contemplando il suo "Eccomi", il suo "sì" alla volontà di Dio.
Il mistero dell'Incarnazione del Signore, è questo uno dei significati della Annunciazione, anticamente veniva celebrato nel tempo di Natale, però in seguito, per la cronologia, si è preferito fissare la solennità dell'Annunciazione nove mesi prima della nascita del Signore, cioè il 25 marzo.
Dio manda dal cielo l'angelo Gabriele in un paesino sperduto, a Nazareth, per chiedere a una ragazzetta di nome Maria di diventare la Madre del Signore. Com'è possibile un gesto così solenne da parte di Dio, che si rivolge a una donna? Cosa vuole preparare per l'umanità? La donna è sempre stata considerata niente in Israele e nei paesi dell'estremo oriente: era considerata poco più di una schiava. Ancora oggi in alcune nazione dell'estremo oriente le donne non possono neppure studiare per avere una cultura e non possono partecipare alla vita civile: sono senza significato.
Però Dio interviene nella storia di Maria e nella storia della umanità, per realizzare il suo progetto di salvezza. La pri¬ma parola con cui inizia il dialogo con l'angelo è "Rallegrati", e l'ultima parola con cui la Vergine sigilla l'incontro è "Eccomi": la chiamata da parte di Dio e la risposta di Maria, e di ogni uomo.
La Madonna è rimasta sorpresa quando l'arcangelo Gabriele le ha detto “Ave, piena di grazia". Cosa significa "piena di grazia"? Oggi siamo talmente abituati alla parola grazia/grazie che usiamo spessissimo, che non pensiamo più al suo significato profondo. La grazia è il dono della presenza di Dio che Maria ha ricevuto, e che, come Maria abbiamo ricevuto anche noi al momento del nostro battesimo, e che riceviamo ancora quando ci accostiamo ai sacramenti. È l'aiuto gratuito senza il quale non potremmo fare nulla di buono nella nostra vita e senza il quale aiuto non potremmo salvarci e raggiungere il regno dei cieli.
Celebrando la solennità della Annunciazione non possiamo dimenticare le tante donne nel mondo che sono maltrattate, violentate, uccise, ma che hanno sempre la forza e la volontà di andare avanti senza scoraggiarsi. Celebrando questa solennità di Maria che incarna il figlio di Dio, non possiamo non pensare a tanti bambini che vengono rifiutati dalle loro madri, e che non sono accettati e vengono anche uccisi prima che nascano.
La "Annunciazione" ci insegna che dobbiamo rispettare sempre la vita e che dobbiamo ricominciare ogni gior¬no con il nostro "sì" a Dio, "si" che Maria ha ripetuto a Betlemme nel Natale di Gesù, a Gerusalemme, nella fuga in Egitto, a Nazareth, fino a ripetere il suo "si" ai piedi della croce.
Quando decidiamo di accogliere la volontà di Dio e di seguire Cristo, non è sufficiente partecipare alla messa, al rosario, al digiuno...: Maria prima di partorire e di accogliere Gesù nella carne, lo ha accolto nella fede.