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LPP 3 Pasqua

Liturgia della Parola > Pasqua
3.a domenica di Pasqua

Gesù, fin dall'inizio della sua missione ha sempre esortato le persone a convertirsi, a essere nuovi, diversi, e anche noi dobbiamo convertirci ogni giorno.
Dopo la Risurrezione di Gesù Pietro e gli altri apostoli, con coraggio e senza paura, hanno annunciato il riassunto del mistero salvifico operato da Gesù attraverso la sua passione, morte e Risurrezione, concludendo con l'invito "Convertitevi dunque e cambiate vita, perché siano cancellati i vostri peccati", come ci mostrano gli Atti degli Apostoli.
Due discepoli di Gesù, mestamente, con il cuore rattristato per la morte del Signore, sono diretti verso Emmaus, e lungo il viaggio incontrano un viandante (che poi scopriranno che è Gesù), e questo viandante spiega loro il significato della Sacra Scrittura. Questo viandante si trattiene con loro, condividendo il pasto e compiendo il gesto del pane spezzato. In quel momento i due discepoli lo riconoscono come Gesù, e ritornano a Gerusalemme, esultanti per le parole che il Signore aveva loro rivolto, spiegando le Scritture che trattavano della sua uccisione per salvare gli uomini.
Tutti noi siamo chiamati a convertirci, a cambiare vita, e la conversione deve passare attraverso due impegni fondamentali che dobbiamo assumere: dobbiamo ascoltare e vivere la Parola di Dio, e nella eucaristia, nel pane spezzato, dobbiamo incontrarci con il Signore Risorto. Per convertirci dobbiamo ascoltare la Parola e dobbiamo accostarci alla Eucaristia. Dobbiamo fare tesoro della Parola di Dio, che deve ardere nel nostro cuore e che ci deve spingere ad andare avanti, anche di fronte alle delusioni più grandi della nostra vita.
Gli apostoli dopo la morte in croce di Gesù hanno attraverso un periodo di grande incertezza e buio, ma poi tutto ritorna alla luce e tutto quanto acquista un nuovo significato davanti al grande mistero di Gesù Risorto. I discepoli di Emmaus riconoscono Gesù nella spiegazione della Parola di Dio e nello spezzare il pane.
Mentre questi due discepoli raccontano agli Apostoli, chiusi nel Cenacolo per paura, di aver incontrato il Risorto, ecco che appare il Risorto, e la prima parola che dice è "Pace", "Pace a voi".
Il Signore Risorto ci porta la Pace, che non è la mancanza della guerra, la mancanza dell'odio e della violenza, che ancora purtroppo esistono nella nostra società, nella nostra famiglia e nella nostra comunità, ma la pace che il Signore Risorto ci dona è la certezza che siamo amati da Lui, è la pace che mette nel nostro cuore. E questo è Misericordia.
Convertiamoci, cambiamo vita. Anche se sperimentiamo continuamente il peccato, Dio è sempre Misericordia. Viviamo l'esortazione che ci rivolge San Giovanni nella sua prima lettera: "Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; ma se qualcuno ha peccato, abbiamo un Paraclito presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto".
Noi che siamo risorti con Cristo, cerchiamo le cose di lassù, facendo in modo di essere testimoni del Risorto in tutto il mondo, con la nostra vita di amore, di perdono, di riconciliazione, di solidarietà agli altri, con una vita di pace, di Cristo Risorto nel nostro cuore.
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