2 domenica di Quaresima - Sito di don Antonello

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2 domenica di Quaresima

Liturgia della Parola > Tempo di Quaresima


Seconda di Quaresima
Non dobbiamo dimenticarci che la Quaresima deve essere un cammino di conversione e di penitenza, perché possiamo incontrarci veramente con Dio: il nostro sguardo non deve essere puntato verso le realtà umane che ci possono offrire delle soddisfazioni materiali, ma dobbiamo puntare il nostro sguardo oltre, cioè verso Dio. La Quaresima deve portarci a cercare il vero volto del Signore: “Il tuo volto, Signore, io cerco. Non nascondermi il tuo volto”.
L’invito che Dio rivolge ad Abram di abbandonare la sua terra, la sua parentela e la casa di suo padre, per andare verso una nuova terra piena di benedizioni, oggi questo invito viene rivolto anche a ciascuno di noi; siamo invitati ad abbandonare le nostre sicurezze umane, per orientarci verso Dio, che ci riempirà della sua presenza e delle su benedizioni: e questo è gioia e non tristezza. E allora, per noi, la quaresima non deve essere solo un tempo di tristezza, ma anche di gioia, perché attraverso le nostre rinunce siamo orientati verso Dio: il tuo volto, Signore, io cerco!
Quando Gesù rivela agli apostoli che la sua strada è quella della sofferenza e della sua morte in croce, subito negli apostoli entra il dolore perché non possono accettare che sia questa la strada che percorrerà Gesù, e in loro nasce la delusione che il Maestro possa morire in croce: significa la fine di tutto. Perché possano superare questa realtà di tristezza e non siano più desolati, Gesù apre il loro sguardo verso il futuro, e mostra loro la realtà finale, e si Trasfigura davanti a loro.
Li conduce su un alto monte dove si trasfigura, e “il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce”. Salgono sul monte, dove sperimentano una nuova realtà. Anche Abramo ha sperimentato la misericordia di Dio sul monte dove voleva sacrificare suo figlio Isacco, anche Mosè è sceso trasfigurato dal monte Sinai, dopo aver ricevuto le Tavole della Legge, e anche Elia si era incontrato con Dio sul Monte Oreb, prima di essere richiamato da Lui. Salire “sul monte” è importante anche per noi, per poterci incontrare con Dio.
Oggi ci viene presentato il Monte Tabor sul quale sale Gesù con i suoi apostoli, e in Gesù, nella sua Trasfigurazione, appare la Luce sfavillante della Pasqua, della Risurrezione. Però, prima della Pasqua, Gesù deve salire anche su un altro Monte, il Golgota, dove verrà crocifisso, come rivivremo alla fine di questo Tempo di Quaresima.
Anche a noi, il dolore, la sofferenza, la morte, ci spaventano e ci bloccano nella nostra vita, però, anche a noi, oggi Gesù ripete: “Alzatevi e non temete”. Tante volte ci ritroviamo “a terra”, prostrati, e non riusciamo ad alzarci. Siamo condizionati dalle cose umane che possediamo, non riusciamo più a perdonare e ad avere amore per gli altri, ci spaventa rinunciare a noi stessi e alle nostre idee, ci spaventa il nostro peccato, e non riusciamo più a sollevare il nostro sguardo verso Dio. Per noi deve essere uno stimolo la voce di Dio che dice: “Questi è il Figlio mio, l’amato: in Lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo”.
Cerchiamo di salire anche noi “sul monte” per incontrare il Signore, ascoltiamo la sua parola e mettiamola in pratica con amore verso tutti: anche noi saremo Trasfigurati, saremo Luce per tutti i nostri fratelli. “Alzatevi e non temete”.
“Il tuo volto, Signore, io cerco. Non nascondermi il tuo volto”.

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