22 domenica Ordinario - Sito di don Antonello

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22 domenica Ordinario

Liturgia della Parola > Tempo Ordinario
22 domenica Ordinario

Per 4 domeniche abbiamo interrotto la lettura del Vangelo di Marco, per poter leggere il capitolo sesto di Giovanni, che ci ha presentato il tema di Gesù che è il pane vivo disceso dal cielo, che è il nostro nutrimento. Domenica scorsa abbiamo concluso la lettura del capitolo sesto di Giovanni, e oggi riprendiamo con la lettura del vangelo di Marco.
Notiamo che, attraverso furti, omicidi, sfruttamento delle persone e delle donne, attraverso la schiavitù verso certe persone, la mancanza di disponibilità verso gli altri, con tante guerre tra i vari popoli, e con varie leggi che vengono fatte e che sono contrarie ai nostri principi cristiani, notiamo che spesso il male cresce sempre più attorno a noi: anche noi restiamo turbati e preoccupati per questa situazione e ci domandiamo: “Dove andremo a finire di questo passo? È la fine di tutto”. Siamo disgustati per la nostra società che, secondo noi, sta andando verso il declino, perché ci rendiamo conto che non ci sono più dei veri valori per cui vivere. Certamente in questa situazione che stiamo vivendo non c’è da stare molto allegri. C’è molto male intorno a noi, ma, il male più pericoloso, è il male degli altri, che ci colpisce dall’esterno?
Al tempo di Gesù uno dei princìpi religiosi diceva che per presentarsi davanti a Dio bisognava “purificarsi”, e per molti ebrei di quel periodo era importante purificarsi esternamente, come il lavaggio delle mani, delle posate, etc.), ma nel Nuovo Testamento Gesù ci invita a purificare il nostro cuore e non le parti esteriori del nostro corpo o dei tegami e delle posate che usiamo (che devono essere puliti): prima di tutto dobbiamo purificare il nostro cuore.
Certamente sono “male” certe cose che succedono e delle quali ne parlano i giornali o la televisione, e queste sono da temere, ma non dobbiamo solo pensare al male che ci proviene dagli atteggiamenti degli altri, ma, principalmente, il male peggiore di cui dobbiamo avere paura, è quello che è generato da noi, dal nostro cuore: tante volte non siamo disponibili alle richieste di aiuto degli altri, inganniamo e non siamo giusti, siamo infedeli, tradiamo gli amici, siamo volgari, non reagiamo quando qualcuno è arrogante e sopprime gli altri più deboli. Dobbiamo aver paura del male che c’è intorno a noi e anche del male che generiamo noi stessi con i nostri atteggiamenti.
Noi, ci lasciamo guidare dalla Parola di Dio, oppure ci lasciamo guidare dalla nostra mentalità umana e dai nostri interessi? Mosè presenta la Legge al popolo e lo esorta a metterla in pratica, e anche Giacomo, nella sua Lettera, ci invita ad accogliere la Parola di Dio perché possiamo ottenere la salvezza.
Anche Gesù ci invita a esaminare il nostro cuore, perché è dal cuore dell’uomo che nasce il male. Il mondo sarebbe migliore se ogni uomo facesse uscire dal suo cuore solo il bene per gli altri e non per sé stesso o per i suoi interessi. Pensiamo non solo al male che fanno gli altri, ma pensiamo anche al male che nasce da noi stessi: ci dice Gesù che “dal cuore degli uomini escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza”.
Lasciamoci guidare dalla Parola di Dio. Da oggi siamo chiamati a vivere la nuova Legge, che è la Legge dell’Amore.

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