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3 Avvento

Liturgia della Parola > Tempo di Avvento
3 domenica di Avvento



Ormai abbiamo superato la metà di questo Tempo di Avvento che ci introduce alle feste natalizie, e durante il tempo di Natale celebreremo la nascita di Gesù a Betlemme e inizieremo il nuovo anno, che tutti noi ci auguriamo sia migliore dell’anno che stiamo trascorrendo.
Il periodo di Natale è un tempo di gioia, di pace e di serenità perché ci scambiamo dei doni tra di noi, incontriamo amici, parenti, (e questo va benissimo), facciamo festa; forse alcuni con gioia fanno dei balli all’inizio dell’anno, come augurio di ogni bene, ma quest’anno sarà diverso perché non potremmo neppure stringerci la mano per gli auguri, ci sarà difficoltà a incontrare e a pranzare con i parenti, non potremmo neanche allontanarci per salutare qualche persona, e per questo motivo sentiamo un po’ di dolore e di sofferenza: ci sembra che il Natale non sarà un tempo di gioia, ma solo di tristezza perché dobbiamo rinunciare alle cose a cui eravamo abituati. Per questo, siamo abbattuti.
Penso che in questa situazione che stiamo vivendo, capiti a proposito la 3.a domenica di avvento che tradizionalmente è chiamata domenica “Gaudete”, cioè domenica della gioia. Vivere questa domenica può aiutarci a superare questo periodo di sconforto e a farci capire quale è la vera gioia che dobbiamo scoprire, vera gioia che non è quella semplicemente umana.
Tutta la Liturgia oggi ci esorta a rallegrarci. Già l’antifona di ingresso ci ha detto “Rallegratevi sempre nel Signore, ve lo ripeto: rallegratevi. Il Signore è vicino!”. E anche il brano di Isaia ci mostra che lui gioisce pienamente nel Signore ed esulta per la sua presenza: “gioisco pienamente nel Signore, la mia anima esulta nel mio Dio”. È la presenza del Signore che produce la gioia, anche se ci sono tante incertezze umane. È questo anche lo spirito di Maria, che si manifesta nel canto del Magnificat che oggi leggiamo nel Salmo responsoriale, e che ci mostra il braccio di Dio che opera per la salvezza, e agisce in modo diverso dalla nostra mentalità umana: “La mia anima esulta nel mio Dio”. Dio è Amore e Misericordia.
Anche Paolo, nel brano della prima lettera ai Tessalonicesi, ci esorta a essere sempre lieti, a pregare continuamente e, in ogni cosa,  a rendere continuamente grazie a Dio, allontanandoci dal male.
Il Vangelo ci presenta la figura di Giovanni Battista che ha sperimentato la grandezza di Dio e ha visto che Dio era la Luce dell’umanità, e Giovanni è stato testimone di Dio – Luce, e lo ha testimoniato annunciando la Sua parola e preparando il popolo ad accogliere Dio che si stava incarnando per essere salvezza di ogni uomo, e non si è sostituito a Gesù..
Forse non possiamo incontrare parenti e amici come prima, non possiamo neppure fare grandi abbuffate a pranzo o bevute con gli amici, neppure giocare a carte o divertirci, però possiamo sempre rallegrarci, possiamo essere lieti anche senza fare le solite cose a cui siamo abituati: dobbiamo gioire perché il Signore è vicino, possiamo essere lieti perché il Signore ci ha salvati. È questa la vera gioia che dobbiamo avere. Anche questo Natale possiamo essere lieti, sereni, possiamo essere nella gioia, se viviamo uniti con il Signore, vivendo nella preghiera, e sapendo presentare agli altri la gioia perché il Signore è presente.
Per fare questo dobbiamo lasciarci convertire e lasciarci riempire dalla presenza dello Spirito Santo. “La mia anima esulta nel mio Dio”.

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