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Liturgia della Parola > Tempo Pasquale

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Spesso diciamo che è necessario ascoltare la Parola di Dio, e oggi, celebrando la solennità della Annunciazione a Maria, celebriamo la solennità "dell'ascolto”, come ci ha mostrato il Vangelo che ci presenta l'immagine di Maria che “ascolta” la parola di Dio. Tutti noi siamo chiamati a ripetere nella nostra vita esempio di Maria che “ascolta”, in particolar modo in questo tempo di Quaresima che stiamo vivendo. E, in questo tempo di Quaresima, la Liturgia è molto ricca di insegnamenti nella Parola di Dio: ascoltiamoli e mettiamoli in pratica. Con la nostra vita, contribuiremo anche noi alla realtà della salvezza di ogni persona.
Anche Maria, da Dio, è stata chiamate a partecipare alla storia della salvezza, perché da lei doveva nascere il Salvatore, doveva generare il Figlio di Dio. Infatti, l’Angelo le dice “Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo”. Al saluto dell’angelo, che la definisce “piena di grazia”, Maria resta turbata, perché essere “pieni di grazia” significa essere “pieni di Dio”, e Maria è rimasta turbata perché l’angelo l’ha definita “piena di Dio”, e Maria era veramente “piena di Dio”, perché era stata concepita Immacolata, senza peccato.
Forse dovremmo essere turbati anche noi, perché, al momento del battesimo, siamo stati “pieni di grazia”, “pieni di Dio”, come Maria, come siamo “pieni di grazia”, “pieni di Dio”, quando ci accostiamo con umiltà e amore, a ricevere i sacramenti. Noi, restiamo “turbati” come Maria, quando siamo “pieni di grazia”, oppure non ce ne importa granché?
Alla proposta dell’angelo di diventare la Madre di Dio, l’atteggiamento di Maria è quello di piena disponibilità, e risponde: "Eccomi, sono la serva del Signore". Questo "sì" di Maria, trasforma completamente tutta la storia umana, perché grazie a questo sì di Maria, Dio entra nella storia dell'uomo e interviene nella storia di ciascuno di noi, e, incarnandosi nel seno di Maria, inizia a comunicare la pace, l'amore, la grazia, la salvezza, a tutta l'umanità.
Prendiamo esempio da Maria, e, nel cammino della nostra vita, diciamo sempre “sì” al Signore, accogliendo la sua volontà, anche se è dura, e allora, nel nostro piccolo, contribuiremo anche noi alla salvezza di tutta l’umanità. Ripetiamo e riviviamo le parole del versetto del Salmo: “Eccomi, Signore: si compia in me la tua parola”, vivendo anche le parole "Ecco io vengo a fare la tua volontà", della lettera agli Ebrei, che sono riferite all’atteggiamento di Gesù.
Il nostro dovere, come cristiani, è quello di ascoltare la parola del Signore, viverla nella nostra vita, dobbiamo vivere quella che è la volontà di Dio nei nostri confronti. "Ecco, io vengo a fare la tua volontà": diciamolo anche noi dal profondo del nostro cuore, come ha fatto Gesù e come ha fatto Maria.
E oggi, come per Maria 2000 anni fa, al fianco di ciascuno di noi c’è l’angelo che ci propone di generare il Signore e ci annuncia che anche noi, come cristiani, siamo chiamati a generare il Signore, e ci dice “Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce”. Ascoltando la Parola di Dio e vivendola nella nostra vita con amore e nella pace, possiamo generare Gesù. "Ecco io vengo a fare la tua volontà".

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