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Liturgia della Parola > Tempo di Natale
Natale

Oggi stiamo celebrando il Natale. La liturgia della Parola e anche i ricordi di quando eravamo bambini ci portano, oggi, a entrare anche noi nella grotta di Betlemme, per vedere la presenza di Maria Santissima che ha generato il Figlio di Dio, per vedere la figura di Giuseppe, che ha avuto il compito di accogliere Maria come sposa, e per contemplare anche questo bambinello, verso il quale abbiamo avuto e abbiamo ancora tanta venerazione. Quante volte, da piccoli, abbiamo detto "Che bello questo bambino", come facciamo normalmente con tutti i bambini che nascono.
In noi c'è sempre tanta nostalgia e molta tenerezza per la nuova vita che nasce, ma oggi dobbiamo entrare in questa grotta di Betlemme e fermarci per adorare e contemplare questo bambino di cui siamo devoti. Chi è questo bambinello che veneriamo e al quale diamo il bacio come segno del nostro amore e del nostro affetto? Questo bambinello è il Signore che viene a consolare il popolo, come ci dice il profeta Isaia: "Prorompete insieme in canti di gioia, perché il Signore ha consolato il suo popolo". Questo bambinello è colui che "ha riscattato Gerusalemme", e che ancora oggi riscatta tutti noi; è colui che ha tolto, e che ancora oggi toglie la separazione che c'è tra noi e Dio, anche se siamo credenti. Questo bambinello può fare questo, perché è il Figlio di Dio, perché questo bambino che contempliamo è Dio stesso che si è incarnato per noi.
Il Natale è una nuova creazione dell’uomo. San Giovanni, inizia il suo vangelo con queste parole: "In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio", e questo fa pensare alle parole della Genesi che dicono che in principio Dio creò il cielo e la terra: “in principio Dio creò”, ci dice la Genesi, e ”In principio era il Verbo”, ci dice Giovanni. Il Verbo, Cristo, era presente alla Creazione ed è presente ora nella nostra nuova creazione.  La parola “Verbo” significa “Parola”, e Giovanni ci dice che questo bambino è il Verbo, è la Parola di Dio, che si è incarnata nel mondo per farci diventare Figli di Dio, attraverso la sua morte, e per offrirci sempre la possibilità di essere dei veri figli di Dio: Gesù è nato per darci la vera vita, attraverso la sua Croce. Siamo nuove creature.
Oggi è il giorno di Natale, ed è giorno di festa proprio perché siamo stati salvati, redenti, perché il Signore viene a consolarci e a redimerci. È giorno di festa, non solo per i regali che riceviamo, ma principalmente deve essere festa perché siamo stati redenti, perché il Signore non ci ha lasciato soli, non ci ha abbandonati alle nostre miserie umane e al nostro peccato, non ci ha lasciati in questa situazione di disagio in cui tutta la società si trova. Oggi è Natale, è festa, anche per i nostri fratelli che sono in crisi di lavoro. È Natale anche per loro. È Natale anche per tanti operai che da tanti mesi sono senza stipendio, per la crisi finanziaria e la pandemia che stiamo vivendo. È Natale! Deve essere vera festa perché il Signore ci ha redento: è Natale.
Viviamo questo Natale come un incontro con il Signore che ci salva, che, forse non ci toglie queste meschinità umane, ma che ci può dare la pace nel nostro cuore, per poter vedere con occhi nuovi tutte le realtà che ci fanno soffrire. È Natale! Facciamo in modo che sia un vero incontro tra noi e Dio, e preghiamo che sia un vero Natale per tutta l'umanità, perché la nostra società si possa incontrare con Dio-Salvezza che si è incarnato per ogni uomo.

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