11 domenica Ordinario
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11 domenica Ordinario
La prima lettura, tratta dal libro dell'esodo, ci mostra l'amore di Dio verso il popolo ebreo. È Dio che sceglie il popolo ebreo, che lo elegge a essere il suo popolo, e rivolto al popolo dice “voi sarete per me una proprietà particolare per tutti i popoli”. Dio dimostra continuamente il suo amore nei confronti del popolo ebreo: lo ha liberato dalla schiavitù egiziana e promette il suo aiuto nei suoi confronti.
È lo stesso atteggiamento di Gesù che “vedendo le folle ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore”. È bellissima questa immagine di Gesù che sente compassione, che vuole aiutare, che vuole mettersi al servizio del popolo perché sono come pecore che non hanno pastore. Questo è l'atteggiamento di Gesù nei confronti del popolo ebreo che aveva delle guide, gli scribi e i farisei, ma che purtroppo erano delle false guide e non erano dei veri pastori nei confronti del popolo. Ma questo atteggiamento di Gesù non riguarda soltanto il popolo ebreo, ma riguarda anche il popolo cristiano di oggi. “Vedendo il popolo ne sentì compassione”, perché anche oggi il Signore sente compassione per il nostro popolo, perché certe volte anche noi siamo delle persone stanche, sfinite, siamo delle persone che non hanno una guida e ci lasciamo condizionare e scoraggiare dai problemi, dalle situazioni e dalle difficoltà che incontriamo. E Gesù sente continuamente compassione anche per ciascuno di noi.
In questi giorni passati, abbiamo meditato sul Sacro Cuore: è questa la realtà che ci viene proposta anche oggi, cioè l'amore che ha Gesù Cristo nei confronti di tutta l'umanità e nei confronti di ciascuno di noi. Tutti noi siamo oggetto dell'amore di Dio e del Signore, che si interessa dei nostri problemi e delle nostre difficoltà. Quando ci troviamo in qualche difficoltà o nella malattia, qualcuno potrebbe pensare di essere abbandonato da Dio e che Dio non si interessi di noi. No! La realtà è diversa, perché Dio è Amore e sente compassione anche per le nostre difficoltà. L’Amore di Dio lo abbiamo sperimentato tutti quanti, quando, come ci dice Paolo, perché “quando eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi”, cioè quando siamo stati salvati, redenti. Dio ci ha offerto la possibilità di essere nuovamente in unione con Lui, di vivere in comunione con Lui, di partecipare della sua stessa vita divina. E questo è segno dell’Amore infinito del Signore.
Purtroppo, la nostra umanità ci porta ad avere anche conseguenze e disagi fisici, però Dio si preoccupa di noi, Gesù Cristo si interessa di ciascuno di noi quando siamo stanchi e ci sentiamo sfiniti, si interessa di noi perché siamo pecore senza pastore e siamo sbandati.
Il brano del Vangelo ci presenta Gesù che chiama gli apostoli perché annuncino la parola di Dio e mostrino che il Regno di Dio è vicino e che , quindi, bisogna convertirsi, cambiare vita e credere al Vangelo: dobbiamo essere nuovi nel nostro cuore.
Da tanto tempo si dice che mancano sacerdoti per l’annuncio della Parola: Gesù ci consiglia di pregare perché il padrone della messe mandi operai per la sua messe. Nel mondo c'è bisogno dell'annuncio della parola di Dio, e oggi più che mai perché vediamo tante situazioni disastrose, guerre, tanto odio e violenze che ci sono nella nostra società e forse anche nella nostra comunità e nella nostra famiglia. Abbiamo bisogno dell’annuncio della Parola di Dio, abbiamo bisogno di persone che la annuncino per farci prendere coscienza che siamo amati da Dio e che dobbiamo vivere la nostra vita nell’amore, nel servizio e nella disponibilità. Preghiamo perché Dio mandi operai per la sua messe e preghiamo perché noi sacerdoti e tutte le persone consacrate siamo sempre fedeli a questo compito che ci è stato affidato.
Però, il compito di annunciare la parola di Dio non è solo dei sacerdoti, dei frati o delle suore, ma è compito di ogni cristiano: tutti quanti noi siamo stati mandati dal Signore ad annunciare l’Amore di Dio: tutti noi, con la nostra vita più che con le nostre parole, dobbiamo annunciare l’amore e la misericordia di Dio, dobbiamo far vedere con il nostro atteggiamento che Dio si interessa di ciascuno di noi e ci ama. Non siamo senza pastore, ma abbiamo un vero pastore, Cristo, che ci presenta il suo messaggio di amore, che siamo chiamati a vivere e che dobbiamo presentare agli altri con le nostre parole e con la nostra vita.