34.a - Cristo Re dell'Universo - Sito di don Antonello

Vai ai contenuti

34.a - Cristo Re dell'Universo

Liturgia della Parola > Tempo Ordinario
Cristo Re dell'Universo
Oggi concludiamo l'Anno Liturgico, durante il quale abbiamo percorso il cammino insieme al Signore, quando lo abbiamo atteso nel tempo di Avvento, come facevano gli antichi ebrei aspettavano la venuta del Messia, lo abbiamo accolto nella grotta di Betlemme, dove eravamo presenti tutti noi; abbiamo vissuto con lui durante il suo cammino in Palestina, quando predicava e annunciava il messaggio di amore da parte di Dio; siamo stati con lui quando esortava gli uomini alla conversione, al cambiamento della propria vita; siamo stati con lui quando ha manifestato l'amore di Dio attraverso i vari miracoli che ha compiuto, l'abbiamo accompagnato nel cammino verso Gerusalemme e siamo andati dietro di lui fino ad arrivare al Calvario, abbiamo partecipato alla sua Risurrezione, e oggi lo contempliamo come Re dell'universo. Pilato gli dice "Tu sei re?", e Gesù risponde "tu lo dici, io sono Re": Gesù è il Re dell'universo.
Nella prima lettura Daniele ci parla di "uno, simile a un Figlio dell'uomo", che è il Messia, Gesù, che fu presentato a Dio, e a questo Figlio dell'uomo, a Gesù, sono stati dati "il potere, la gloria e il regno" e tutte le nazioni lo servivano, "e il suo è un Regno eterno" che non finirà mai e non sarà mai distrutto.
Pensando a Gesù Re, avremo preferito vedere una immagine di teofania, di una grande manifestazione di Dio che presenta il suo Figlio che è Re, e invece nel brano del Vangelo di Giovanni Gesù non appare come il dominatore degli altri, ma appare Gesù, di fronte a Pilato, che offre se stesso per essere condannato a morte ed essere la salvezza per tutta l'umanità. È questa l'immagine che ci viene presentata di Gesù come Re: non è l'immagine del trionfo o di colui che domina sugli altri (oggi ne abbiamo tantissimi esempi di persone che sono dittatori e dominatori degli altri, e che vogliono essere considerati "re". La figura di Gesù è completamente all'opposto: non è il dominatore, perché il Regno di Gesù non è "di quaggiù", non è umano. Il regno umano è fatto di dominio, di sottomissione degli altri, ma il Regno che Gesù ha sempre predicato, è un Regno di amore.
Se vogliamo che Gesù sia il Re dell'universo, dobbiamo essere pronti ad ascoltare la sua voce ("chi è della verità, ascolta la mia voce"). Se vogliamo che Gesù sia il re di ciascuno di noi, che sia la nostra guida, dobbiamo ascoltare la sua voce. Servire è regnare: per il mondo di oggi regnare è dominare sugli altri, mentre per Gesù regnare è servire: per questo motivo Gesù è il Re dell'universo. È colui che ha servito e che ancora oggi serve ciascuno di noi, e che ancora oggi offre la sua vita per comunicarci la sua salvezza, in modo che entriamo in un rapporto di amore e di amicizia totale con Dio Padre.
"Io sono l'alfa e l'omega, colui che è, che era e che viene": l'alfa è la prima lettera dell'alfabeto greco, l'omega è l'ultima lettera, cioè Gesù è il principio e deve essere la fine di tutto quanto, è l'inizio e deve essere la fine di tutta la nostra esistenza. Gesù Cristo deve essere "tutto" per noi. Alla base di tutto quanto ci deve essere Cristo. "Io sono Re; per questo suo amato e per questo sono venuto nel mondo, per dare testimonianza alla verità". Gesù deve essere il re per tutti noi, nella dimensione dell'amore, che ci ha insegnato e che ha vissuto completamente, offrendo se stesso, per essere la salvezza di tutti noi.

Torna ai contenuti