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2 domenica Ordinario

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2 domenica Ordinario

Durante il Tempo di Natale abbiamo meditato sulla nascita di Gesù, sulla sua epifania ai pastori e ai Magi, e domenica scorsa lo abbiamo concluso con la celebrazione del Battesimo di Gesù al fiume Giordano, dove è stato riconosciuto come il Figlio di Dio. E oggi iniziamo il Tempo Ordinario.
San Giovanni, nel suo Vangelo ci presenta i primi giorni della vita pubblica di Gesù: il primo giorno, al momento del Battesimo, Dio Padre presenta Gesù come suo Figlio, "il giorno dopo" Gesù chiama i primi discepoli, e "tre giorni dopo ci fu uno sposalizio in Cana di Galilea", il brano del Vangelo odierno, e fu invitato anche Gesù con i suoi discepoli. Può sembrare strano che Gesù faccia il primo segno della sua vita pubblica, proprio durante un matrimonio. Il miracolo è un segno, e il “segno” è qualcosa che ci presenta un’altra realtà, cioè l’Amore di Dio. Questo avvenuto a Cana può sembrare un segno sprecato, perché è fatto durante un matrimonio: Gesù ha fatto tanti segni durante la sua vita, intervenendo a favore di tante persone malate e guarendole, e come suo primo segno ci saremmo aspettati qualcosa del genere.
Il brano del Vangelo odierno non ci presenta la guarigione di un ammalato, ma ci presenta la riuscita di una festa di nozze. Potrebbe sembrarci un miracolo sprecato, perché ci sono tante tragedie e tante sofferenze umane che avrebbero richiesto un intervento da parte di Dio, ma la prima idea che ci fa venire questo segno compiuto da Gesù è che Dio si interessa anche dei problemi che abbiamo all’interno della nostre famiglie.
Gesù viene anche nelle nostre famiglie, e come le trova? In tante famiglie c’è stata l’esperienza del divorzio e trova una persona sola con i figli che fanno la spola tra i due genitori, troverà alcune famiglie che si stanno separando o sono separati ma vivono insieme perché ci sono delle difficoltà, troverà qualche vedova e troverà anche poche famiglie regolari che sono rimaste fedeli. Gesù vuole venire anche nelle nostre famiglie, e ci fa conoscere che Dio ama ogni famiglia.
Ma questo intervento di Gesù alle nozze di Cana ha anche un altro significato profondo. In tutto l’Antico Testamento si parla del tema nuziale: Dio ama il suo popolo come uno sposo ama la sua sposa, che talvolta è incapace di corrispondere all'amore che riceve. Così era il popolo-sposa nei confronti di Dio, e così siamo noi, Chiesa, sposa di Dio, perché non rispondiamo all’amore che Dio ci comunica.
Noi ricevendo il Battesimo abbiamo fatto alleanza nuziale con il Signore e desideriamo restare fedeli in tutta la nostra vita cristiana, ma, nonostante la nostra buona volontà, spesso siamo infedeli all’amore del Signore. Anche noi nel nostro cuore non abbiamo il vino, ma abbiamo solo acqua; non abbiamo tenerezza, non abbiamo amore nei confronti di Dio. Anche il popolo ebreo è stato infedele all’amore di Dio, non aveva il vino, non aveva l’amore nel suo cuore. E anche noi siamo infedeli.
Ogni volta che celebriamo l’Eucarestia, cerchiamo di rivivere le nozze di Cana: il vino nuovo sarà nuovamente versato nei nostri cuori e avremmo la possibilità di accogliere la tenerezza con la quale il Signore ci ama e finalmente inizieremo a rispondere al suo amore.

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