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18 Ordinario

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18 domenica Ordinario


Paolo, rivolto ai cristiani che si trovano al Roma, dice: "Fratelli, chi ci separerà dall'amore di Cristo?". Niente ci può separare dall'Amore di Cristo; neppure il nostro peccato ci separa dall'Amore di Cristo, che continua per sempre. Allora potremmo pensare che possiamo peccare tranquillamente, perché, tanto, l'Amore di Cristo resta. Con il nostro peccato non finisce l'Amore di Gesù nei nostri confronti, ma con il nostro peccato siamo noi che ci allontaniamo dall'Amore di Cristo, perché rifiutiamo il suo Amore e la sua presenza. Con il nostro peccato ci allontaniamo noi dall'Amore di Cristo, ma l'Amore di Cristo per l'uomo resta per l'eternità. Gesù ci ama continuamente, nonostante il nostro tradimento.
Gesù è sempre pronto verso le persone che hanno bisogno, è sempre pronto ad aiutare le persone che soffrono, che sono malate, "sentì compassione per loro e guarì i loro malati". L'Amore misericordioso di Dio, di Gesù Cristo, nei confronti dell'uomo è immenso. Ecco perché Paolo dice " chi ci separerà dall'amore di Cristo?". Niente! Neppure il nostro peccato, perché l'amore di Cristo nei confronti di ciascuno di noi è eterno, immenso. Gesù ha un amore misericordioso nei confronti dell'uomo.
Gesù si interessa del numeroso gruppo di persone che ascolta la sua parola e che non ha niente da mangiare, e compie il miracolo della moltiplicazione dei pani, nutrendo migliaia di persone che erano attorno a lui: Gesù si preoccupa delle persone che hanno bisogno e necessità del suo aiuto, come si preoccupa di ciascuno di noi, che abbiamo bisogno dell'amore misericordioso del Signore.
E allora, ecco le parole di Isaia che ci dicono "voi tutti assetati, venite all'acqua, voi che non avete denaro, venite, comprate, mangiate": abbiamo bisogno di Dio, di Gesù, del loro aiuto, del perdono, della loro misericordia, e allora: "venite!". Dobbiamo andare verso Gesù, per sperimentare veramente l'Amore e la Misericordia salvifica del Signore.
Mettiamoci in cammino verso il Signore che è Misericordia. Nutriamoci di lui. Il miracolo della moltiplicazione dei pani è un preannuncio di quello che Gesù celebrerà successivamente il Giovedì Santo, all'Ultima Cena, quando trasforma il pane materiale nel suo Corpo, per essere nostro nutrimento. E oggi, anche a noi dice "Venite, comprate, mangiate": mangiamo il Corpo di Cristo come nutrimento in mezzo a tutte le sofferenze e a tutti problemi che continuamente viviamo.
Allora, Lui sarà il nostro sostegno e il nostro sostentamento.

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