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6 Ordinario

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6 domenica Ordinario


Nel Vangelo continuiamo la lettura del discorso della montagna, nel quale Gesù, domenica scorsa, ci ha mostrato che per essere dei veri cristiani, dobbiamo essere luce del mondo e sale della terra. In questo discorso Gesù ci mostra che con il nostro modo di vivere e accettando le situazioni umane, anche noi possiamo essere “beati”. Il versetto del Salmo odierno, “Beato chi cammina nella legge del Signore”, ci mostra che possiamo essere “beati” se seguiamo i comandamenti.
Tante volte Gesù è stato accusato dai farisei di andare contro la legge, e oggi, continuando questo discorso, Gesù ci insegna che non è venuto ad abolire la Legge, “non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento”. Quello che cambia non sono i comandamenti, non è la Legge che cambia, ma deve cambiare lo spirito con cui osserviamo i precetti della legge. Non dobbiamo osservare la Legge solo materialmente, con uno spirito formale, ma dobbiamo vivere i comandamenti con il nuovo spirito, viverli con Amore. Non dobbiamo viverli con il corpo, ma dobbiamo viverli con il cuore e con la mente.
In questo brano Gesù parla di tre comandamenti: il quinto, che ci dice di non uccidere, il sesto, che ci esorta a non commettere adulterio e atti impuri e l’ottavo che ci dice di non dire falsa testimonianza.
Forse noi siamo sicuri di non aver mai ucciso nessuno, perché non abbiamo mai usato coltelli e pistole contro gli altri. Ci sentiamo tranquilli di non aver mai ucciso qualcuno. Ma, per osservare pienamente questo comandamento, non è sufficiente non uccidere fisicamente, ma occorre non adirarsi con gli altri, non dobbiamo insultare né offendere, dobbiamo sempre perdonare chi ci ha offeso, è necessario che ci riconciliamo. Non abbiamo ucciso gli altri fisicamente, ma possiamo uccidere con le nostre parole e con i nostri giudizi distruttivi verso gli altri. Tutti noi possiamo uccidere gli altri col giudizio, con la critica, con l’indifferenza, con il pettegolezzo… “Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto a giudizio”.
Forse siamo anche sicuri di non aver mai commesso adulterio fisicamente, ma l’adulterio possiamo commetterlo anche con la nostra mente, con il nostro cuore, verso le donne e verso i maschi. “Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore.”. Il peccato, la malizia, escono dal cuore e dalla mente; il cuore e la mente devono essere casti.
Riguardo all’ottavo comandamento, non basta non giurare il falso: occorre essere sempre fedeli alla verità, indipendentemente dal giuramento: “Ma io vi dico: non giurate affatto. Sia invece il vostro parlare: “sì, sì”, “no, no”; il di più viene dal Maligno”.  I comandamenti non sono solo questione di azioni buone o cattive che compiamo, ma sono scelte di vita che nascono dall'interno della persona, che dipendono dalla mente e dal cuore.
Nella nostra vita siamo liberi di scegliere tra le due strade che abbiamo davanti: il bene e il male, la strada che ci porta alla vita o alla morte, come ci indica il brano della prima lettura dal Libro del Siracide.
Per fare giustamente questa scelta abbiamo bisogno della Sapienza di Dio, come ci dice Paolo, e la Sapienza di Dio è Gesù Cristo che è stato messo in Croce, ed era all’opposto della mentalità umana, e viveva la sua vita con umiltà e donazione totale di sé, a Dio e a ogni uomo.
Siamo persone libere, usiamo bene la nostra libertà, vivendo la nostra vita in un rapporto d’amore con Dio e con tutti i nostri fratelli, cercando di essere sempre fedeli alle nostre scelte. “Sia invece il vostro parlare: “sì, sì”, “no, no”; il di più viene dal Maligno”

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