Natale 25 dicembre
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NATALE
Per alcune settimane, nel Tempo di Avvento, ci siamo preparati al Natale, e oggi celebriamo questo grande mistero di Dio che si è incarnato per la nostra salvezza, e nella grotta di Betlemme contempliamo Gesù – Luce, che è nato per noi: “Oggi la luce risplende su di noi”, come troviamo nel versetto del Salmo Responsoriale.
Tutto oggi ci parla di luce, di gioia: abbiamo in mente la Stella cometa che è presente alla nascita del bambino, sentiamo il coro degli Angeli che cantano il “Gloria”, vediamo la gioia dei pastori che si recano a contemplare Gesù nella mangiatoia, ma in questo Natale preferisco non parlarvi di questi avvenimenti che suscitano tante belle suggestioni in noi. Oggi, per vivere veramente il Natale preferirei parlarvi di alcuni aspetti che abbiamo sentito nel corso dell’Avvento.
Abbiamo presente l’episodio di Manòach e della moglie che non possono avere figli, a causa dell’età avanzata che hanno, e perché sono sterili: grazie all’aiuto di Dio hanno la gioia di generare Sansone. Anche Anna, madre del profeta Samuele, a causa della sua sterilità, non può avere figli, e poi genera Samuele, sempre con l’intervento di Dio.
Zaccaria ed Elisabetta, allo stesso modo, sono senza figli, e riescono ad avere Giovanni Battista, sempre grazie all’intervento di Dio. Maria Santissima non è sterile, ma non è sposata, e però, grazie all’intervento dello Spirito Santo, genera il Figlio di Dio, che oggi stiamo contemplando nella grotta di Betlemme.
Perché oggi dico questo? Cosa c’entra con la celebrazione del Natale, che invece è molto suggestiva? Tutte queste persone hanno generato un figlio, che è stato utile per gli altri. Celebrare veramente il Natale non vuol dire solo che devo contemplare quel bambino che nasce nella grotta di Betlemme, celebrare il Natale non vuol dire che devo gioire e commuovermi per il canto degli angeli e per la presenza della stella cometa, non vuol dire che devo essere felice per l’albero di Natale e per i regali che ricevo, ma celebrare veramente il Natale, per me cristiano, vuol dire che quel bambino deve nascere nel mio cuore, vuol dire che io devo generare il Figlio di Dio per gli altri, e lo devo generare con le mie parole e con la mia vita.
La mamma di Sansone, la mamma di Samuele e di Giovanni Battista erano sterili, però, per la loro fede, hanno generato i loro figli: forse anche noi nel nostro cuore siamo sterili, non riusciamo a generare il Figlio di Dio. Quella mangiatoia in cui è stato messo il bambino appena nato, ora, quella mangiatoia deve essere il nostro, il mio cuore, nel quale accolgo il Salvatore, nel quale deve stare Gesù: il mio cuore deve diventare la mangiatoia in cui sta il Figlio di Dio. Il Natale si deve concretizzare in me, devo far nascere nuovamente Gesù con tutta la mia vita. Devo generare il Signore: oggi Gesù deve nascere nel mio cuore e deve nascere dal mio cuore.
Non ci riusciamo perché siamo peccatori, non ci riusciamo perché il nostro cuore è “sterile”? Come ci dice continuamente la Sacra Scrittura, non dobbiamo aver timore, ma affidiamoci a Dio, con grande fede, e Dio, come ha fatto con i genitori di Sansone, di Samuele, come ha fatto con Zaccaria ed Elisabetta, e come ha fatto con Maria Santissima, Dio farà in modo che anche noi saremo gravidi e farà in modo che in noi e anche da noi possa nascere il Salvatore.
Se in noi nasce Gesù, se è sempre presente in noi, allora Natale, per noi non sarà solo il 25 dicembre, ma Natale sarà ogni giorno della nostra vita perché Lui sarà sempre presente in ciascuno di noi e cercheremo di testimoniarlo con la nostra vita di amore. Se viviamo così, non ci sarà bisogno di farci suggestionare dalla contemplazione della luce della stella, perché saremo noi Luce, non ci emozioneremo sentando gli angeli che cantano, perché saremo noi, con la nostra vita, a essere il canto di lode a Dio. Saremo come la mangiatoia a cui verranno con gioia “i pastori”, cioè tutte le persone che incontriamo, e faranno esperienza della pace, della gioia, dell’Amore che il Figlio di Dio ci ha portato.
Se Gesù nasce nel mio cuore e lo faccio nascere nel cuore degli altri, allora sperimenterò la vera gioia, allora vedrò la luce, e anche io, come gli angeli, canterò il “Gloria”, e lo canterò dal profondo del mio cuore.