5 martedì Quaresima - Sito di don Antonello

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5 martedì Quaresima

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5 martedì di Quaresima

In quest’ultimo periodo la Liturgia ci ha presentato continuamente la disputa che c’è tra Gesù e i giudei che sono chiusi e rigidi verso le novità, e anche oggi Gesù mostra ai farisei che se restano increduli, rischiano di separarsi eternamente da lui. Infatti Gesù dice: “Io vado e voi mi cercherete, ma morirete nel vostro peccato. Dove vado io, voi non potete venire”, e i farisei non vogliono capire, e pensano che Gesù voglia suicidarsi.
Ma la risposta di Gesù non si lascia attendere: “Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo”. Rifiutano di credere che Gesù sia il Figlio di Dio, rifiutano di credere che Gesù viene “di lassù”, che viene da Dio, e rifiutare di accogliere Gesù, conduce alla morte eterna: “se infatti non credete che Io Sono, morirete nei vostri peccati”.
Nel brano odierno, Gesù, per diverse volte, usa il nome di Dio "Io sono", riferito a se stesso. Anche solo pronunciare il nome di Dio era un gravissimo reato, un orribile peccato! Era impensabile che qualcuno si attribuisse questo nome! E Gesù, per provare la sua identità di Figlio di Dio, chiede a chi lo ascolta di guardare le sue opere, di vedere che nel suo comportamento c’è l'opera di Dio. Chi si allontana da Cristo, si allontana dal Padre, e per chi è lontano da Dio Padre, c’è solo la morte.
Ma sarà solo “l’innalzamento” di Gesù sulla croce, che lo rivelerà completamente come Dio; innalzato sulla Croce, Gesù si manifesterà come “Io Sono”, si manifesterà come Dio, e si mostrerà come il Salvatore di tutti coloro che credono in Lui: la croce è l’esaltazione, è la gloria di Dio, perché esprime al massimo tutto l’amore di cui Dio è capace per ciascuno di noi.
Apriamo il nostro cuore a questo “scandalo” della Croce, che testimonia quanto è disposto a fare l’amore di Dio per ciascuno di noi! Accogliamo anche noi le varie “croci” della nostra vita, in unione con il Signore.

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