1 giovedì Quaresima - Sito di don Antonello

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1 giovedì Quaresima

Liturgia della Parola > Quaresima > Quaresima 1 settimana
1 giovedì Quaresima

Il tema del brano del Vangelo che oggi la liturgia ci propone è ancora la preghiera. Siamo in Quaresima, e la preghiera è uno dei tre pilastri su cui poggia il cammino quaresimale che abbiamo iniziato a percorrere, e questi tre pilastri sono la preghiera, il digiuno e l'elemosina.
Gesù ci insegna come pregare, e ce lo insegna attraverso tre parole: chiedete, cercate, bussate! Bisogna però domandarci: Che cosa devo chiedere? Cosa cercare? Per cosa devo bussare? Dalla risposta che do a queste domande, dipende il mio "trovare"! San Giacomo nella sua lettera, al versetto 5 ci aiuta a capire: "Se qualcuno manca di sapienza, la domandi a Dio che dona a tutti generosamente... e gli sarà data! La domandi però con fede, senza esitare, perché chi esita somiglia all’onda del mare, mossa e agitata dal vento. Un uomo così non pensi di ricevere qualcosa dal Signore: è un indeciso, instabile in tutte le sue azioni".
Certe volte chiediamo e non otteniamo, perché chiediamo male. Chiediamo ciò che "ci" serve veramente? Chiediamo quello che "secondo noi" è giusto e buono? Chiediamo ciò che "desideriamo", spinti dai nostri capricci e dai nostri desideri? Oppure chiediamo ciò che ci fa "davvero" bene e che Dio vuole darci, cioè chiediamo la sapienza? La preghiera ottiene ciò che chiediamo se chiediamo quello che è conforme alla volontà di Dio, cioè la preghiera ottiene il suo frutto se gli chiediamo ciò che è più importante per la nostra vita: la salvezza, la grazia della conversione, il dono del suo Spirito. E questi sono doni che ci aprono il cuore a vivere una vita capace di amare come ha fatto Gesù.
Forse gli chiediamo cose che noi riteniamo buone, per estorcergli ciò che vogliamo, ma il nostro deve essere l'atteggiamento del figlio che chiede ciò che gli fa bene e quindi ciò che il papà gli vuole donare. Le cose buone ce le dà il Signore, e ci da anche situazioni che tante volte ci fanno soffrire, ma che senz'altro sono buone per noi, perché ci aiutano a migliorare, a convertirci e a vivere sempre uniti a Lui.

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