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16 Ordinario

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16 domenica Ordinario


Vediamo che nella nostra vita personale, nonostante il nostro impegno, nonostante ci incontriamo con Gesù, il bene e il male crescono insieme, e il male, la violenza, la guerra, l’odio, sono sempre presenti nel mondo, anche se si cerca di fare dei passi tra le nazioni perché si realizzi la pace, il rispetto, l’amore verso tutti. Ma, spesso inutilmente, anche se intravediamo dei piccoli tentativi che vogliono portare a una soluzione, ma l’uomo è sempre egoista e tende a distruggere quello di buono che stanno cercando di fare gli altri; e questo capita a ciascuno di noi e capita anche ai vari politici. Distruggere quel poco di buono che ci può essere e che hanno realizzato altri. C’è sempre qualcuno che vuole distruggere il lavoro degli altri, con le buone o con le cattive maniere
Tante volte anche noi, davanti a queste situazioni tristi e dolorose, ci siamo chiesti “Perché Dio non interviene?”, “Perché non distrugge chi semina il male ed è violento?”. Ma la logica di Dio è diversa dalla nostra! Infatti, ci dice la prima lettura, “hai dato ai tuoi figli la buona speranza che, dopo i peccati, tu concedi il pentimento”.
Domenica scorsa abbiamo sentito la parabola del seminatore (Dio, Gesù), che semina la sua parola e che finisce in ogni terreno: nel terreno buono, nella strada, sui sassi e in mezzo ai rovi, e oggi il discorso di Gesù continua su questo tema, con tre parabole: il grano che cresce assieme alla zizzania (il nostro mondo), e oggi parleremo prevalentemente di questa parabola, e paragona il Regno dei Cieli a un piccolissimo granellino di senape e al lievito che usa una casalinga per fermentare la farina.
Un tale semina del grano buono nel campo ma, durante la notte, viene il suo nemico e semina della zizzania, un’erba infestante molto simile al grano: anche tra noi c’è sempre qualcuno che vuole distruggere quello che c’è di buono, per danneggiare gli altri, per averne un guadagno o per vendicare un torto che si è subito. I servi sono addolorati per il campo che è stato invaso dalla zizzania, e chiedono al padrone di poterla estirpare (come facciamo anche noi che vogliamo “estirpare” le persone che agiscono male), ma il padrone (Dio) vuole che la zizzania cresca assieme al grano, e alla maturazione si vedrà quello che è veramente grano, per evitare che estirpando la zizzania, inavvertitamente si strappino anche le spighe del grano buono. Questi servi restano stupiti per quest’ordine del padrone a lasciar crescere anche la zizzania, come restano stupiti i discepoli quando sanno che il Regno dei Cieli è arrivato, e continuano a vedere nella società la violenza e il peccato. E anche noi, vedendo il male che dilaga, ci chiediamo “Dove è la salvezza annunciata da Gesù”. Il Regno di Dio cresce (granellino di senape e lievito), cresce con la zizzania, nelle tenebre, nell’oscurità: il Vangelo esiste da 2000 anni e sembra che la “zizzania”, il male, voglia soffocare l’annuncio della salvezza.
L’unica cosa da fare è avere pazienza: dobbiamo avere anche noi la pazienza e l’amore di Dio, per creare una umanità nuova. Per togliere il male non serve a nulla che cerchiamo di fare pulizia con la nostra mentalità e che diventiamo anche noi dei talebani, distruggendo tutto, Dobbiamo avere pazienza, perché il cuore dell’uomo può cambiare: può cambiare il cuore di ogni uomo, e anche il mio cuore può cambiare. Dipende dalla testimonianza d’amore che riusciamo a dare.
“Tu sei buono, Signore, e perdoni”.

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